I mutanti di Krakoa hanno la fortuna di poter sfuggire alla morte e di tornare in vita rapidamente dopo ogni dipartita. Alcuni dei loro alleati non godono degli stessi privilegi e la morte tende a “lasciare il segno” in modo più drastico. È il caso di Kevin Plunder, meglio noto come Ka-Zar, il signore della Terra Selvaggia.

 

 

Caduto in battaglia nel corso degli eventi di Empyre, viene restituito a nuova vita dal potere ancestrale del suo regno, ma nel farlo vede riscritta la sua natura, il suo destino e i suoi poteri. È l’occasione per attuare un reboot del personaggio orchestrato dallo sceneggiatore Zac Thompson e dal disegnatore Germán García per la nuova miniserie dedicata al personaggio, Ka-Zar: Lord of the Savage Land.

Thompson presenta ai lettori i temi portanti e le sfide insite nel ricreare quello che di fatto è uno dei personaggi più longevi di casa Marvel:

 

Ka-Zar: Lord of the Savage Land #1, copertina di Jesus Saiz

Thompson – Ka-Zar: Lord of the Savage Land è in lavorazione da marzo 2020. In pratica proprio quando la pandemia ha iniziato a farsi sentire, l’editor della serie Sarah Brunstad mi presentò l’idea generale della serie. Ka-Zar stava per morire in Empyre: Avengers ma sarebbe stato riportato in vita dalla “Terra” e avrebbe ricevuto dei “poteri basati sulla Terra”.

Discutemmo del tipo di storia coloniale che è legato per natura a personaggi come Ka-Zar, delle implicazioni di avere un cognome come “Plunder” (“saccheggio”) e allo stesso tempo di avere giurato di proteggere quella che in sostanza è una gigantesca riserva naturale. Dopo un po’ di chiacchiere mi sono messo al lavoro per delineare la serie e stabilire i nuovi poteri del personaggio. Praticamente stavo per iniziare la sceneggiatura del primo numero quando tutto si è fermato a causa della pandemia. In origine la serie doveva partire a settembre del 2020. Una follia, con il senno di poi.

Ka-Zar: Lord of the Savage Land #1, anteprima 04

Ci tengo molto a raccontare storie dove il tema dell’ambiente è in prima linea. Dove alle piante e agli animali vengono dati un’anima e un ruolo attivo all’interno della storia. Sono anche molto interessato ai modi in cui l’uso della tecnologia ci definisce e ai temi narrativi che raccontiamo a noi stessi. Infine, sono un super fan dell’horror. Quindi questa serie è in essenza un misto di questi tre elementi. È una storia in cui Ka-Zar deve finalmente pensare e provare sentimenti per gli animali con cui condivide la Terra Selvaggia e forse accettare che le tribù indigene non lo vedano davvero come il “protettore” che crede di essere. Poi abbiamo queste tecnologie, i Polyscion, delle macchine viventi, che entrano in questo mondo nascosto e cambiano le carte in tavola.

La terra che ha considerato casa per così tanto tempo è sull’orlo di un’enorme minaccia esistenziale che potrebbe alterare la vita di tutti i suoi abitanti per sempre. Quindi in pratica abbiamo una storia horror allegorica sul cambiamento climatico. L’ansia di sentirsi responsabili per un luogo, di essere un colonizzatore, e l’ingenuità implicita nella convinzione di poter “inventare” una via d’uscita dal problema. Ho letto molto horror e sull’erosione del nostro mondo naturale. Quindi mi è sembrato un connubio perfetto tra i miei interessi guardare la Terra Selvaggia e Ka-Zar attraverso quella lente.

Ka-Zar: Lord of the Savage Land #1, anteprima 03

Considero la mia serie anche un’estensione del precedente lavoro sui personaggi da Mark Waid e Andy Kubert degli anni 90. Non farò spoiler per chi non l’ha letta, ma c’è molto di quello che Waid stava facendo con Ka-Zar che volevamo approfondire. In quella serie avevamo un protagonista arrogante che quasi desiderava tornare nel mondo umano. Non sembrava rendersi conto della bellezza di ciò che aveva e non sembrava gradire la responsabilità di proteggere la Terra Selvaggia. Quindi volevo sviluppare ulteriormente questi temi: chi è questo tizio un decennio (o tre) dopo? Cosa pensa suo figlio, Matthew, di questo posto? Forse dà avvisaglie di quello stesso tipo di arroganza?

Anche la serie Ka-Zar: The Savage di Bruce Jones e Brent Anderson è stata di grande ispirazione per definire il tono dell’avventura. Quei numeri avevano sempre un’entusiasmante atmosfera di viaggio ed esplorazione. I personaggi erano sempre in movimento per la Terra Selvaggia e ci mostravano ambienti e animali incredibili. Non si fermavano mai troppo a lungo nello stesso posto, ed ero interessato a ricatturare quello spirito anche nella mia serie. Ecco perché ogni mio numero  è ambientato in un bioma diverso.

Ka-Zar: Lord of the Savage Land #1, anteprima 02

Quanto ai nuovi poteri di Ka-Zar, una cosa che volevo evitare di fare era seppellire il lettore sotto una valanga di informazioni per spiegare tutto ciò di cui Ka-Zar ora è capace fin dall’inizio. Per me era importante che questi poteri fossero qualcosa di simile a un’onorificenza che doveva guadagnarsi. Quindi quello che appare caotico e incontrollato nel numero di apertura fiorirà in qualcosa di più controllato e potente in quelli successivi.

Ka-Zar è sempre stato un semplice umano per tutta la sua vita editoriale e ho pensato che molto di ciò che rende la Marvel così speciale è il fatto di mostrarci degli individui normali lottare con la gestione di un potere nuovo e straordinario. Sapevo inoltre che molte persone che leggevano questa serie avrebbero incontrato Ka-Zar per la prima volta o forse non sapevano nemmeno che fosse morto. Quindi aveva senso che anche Ka-Zar capisse gradualmente come usare i suoi nuovi poteri di pari passo con i lettori.

Ka-Zar: Lord of the Savage Land #1, anteprima 01

Trovo infinitamente affascinante il fatto di avere questi due coloni nella Terra Selvaggia che fondamentalmente si occupano (ed entro certi limiti sono i padroni) di un luogo che è più antico del tempo stesso. C’è qualcosa di Sisifo in questo, e anche qualcosa di nobile. È una rilettura anomala dei vecchi temi coloniali che forse è giunto il momento di riaffrontare.

Ka-Zar che Shanna scelgono di vivere nella Terra Selvaggia. Fondamentalmente si sono assegnati i ruoli che rivestono e non posso fare a meno di sentire in questo c’è un enorme divario generazionale lì. È come il riconoscimento di un privilegio, se vogliamo. C’è qualcosa di geniale nelle loro dinamiche familiare perché tutti aderiscono essenzialmente gli stessi valori, ma hanno idee diverse su come proteggere la Terra Selvaggia. Ka-Zar è audace e sfacciato. Shanna è misurata ed empatica. Matthew è appassionato ma indignato. Le interazioni tra questi caratteri sono un motore perfetto per portare avanti la storia.

Quanto a cosa aspettarci nei numeri futuri, mi limiterò a dire due cose: i Polyscion sono una nuova razza di creature e quello che vediamo alla fine del numero #1 è il loro creatore, il Flesh Weaver. È il cattivo portante della serie e sapremo di più su entrambi nell’immediato futuro. Infine, aspettatevi che le trasformazioni di Ka-Zar diventino più intense e irregolari prima di migliorare!

 

Ka-Zar: Lord of the Savage Land #1, variant cover di Juann Cabal

 

 

Fonte: AIPT

 

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