La scorsa primavera Milo Manara ha pubblicato sui suoi profili social una serie di immagini per ringraziare gli operatori sanitari e tutti i lavoratori essenziali che durante la scorsa quarantena hanno continuato la loro attività affrontando la pandemia Covid-19. Le 25 illustrazioni sono state raccolte nel portfolio Lockdown Heroes pubblicato da Feltrinelli Comics, donando i proventi all’Ospedale Luigi Sacco di Milano, il Policlinico Universitario di Padova e l’Ospedale Domenico Cotugno di Napoli. Gli acquarelli originali sono poi stati messi all’asta per raccogliere altri fondi che sono stati donati alla protezione civile.

 

 

Ora Manara sta realizzando altre illustrazioni che rappresentano le diverse figure professionali del mondo dello Spettacolo e della Cultura, ferme da quasi un anno in attesa di poter riprendere il loro lavoro. La quantità di immagini porta a ipotizzare la futura realizzazione di un secondo portfolio simile a Lockdown Heroes.

 

Milo Manara – Ho fatto questi piccoli acquerelli pensando alle tante professionalità del mondo della Cultura, costrette a restare ferme per combattere la dannata pandemia, per il bene di tutti noi: la Musica, la Danza, il Teatro, il Circo, i Musei e tutti coloro che con la loro Arte ci nutrono l’anima, con la speranza che tutto riparta presto.

 

 

Milo Manara, classe 1945, inizia la sua carriera alla fine degli anni ’60 sulla rivista Genius, per la quale firma alcune storie poliziesche a sfondo erotico. Dopo essere passato al Corriere dei ragazzi, dove per quasi un decennio disegna fumetti storici e di attualità, l’artista altoatesino torna alle figure sexy a lui care con Lo scimmiotto, riscrittura di una celebre leggenda cinese. Da allora, Manara ha spaziato tra i generi e collaborato con firme del calibro di Federico FelliniHugo PrattChris Claremont ed Enzo Biagi, ma nell’immaginario collettivo il suo nome resta indissolubilmente legato alla sensuale rappresentazione del corpo femminile. Recentemente, il fumettista ha disegnato il drappellone del Palio di Siena e la copertina di un numero speciale di Vogue Italia.

 

 

Fonte: Milo Manara