È forse banale affermare che certi fumetti possono avere un profondo impatto nella vita dei lettori. A volte può essere considerato perfino esagerato o fuori luogo.

Eppure è accaduto e continua ad accadere, nella maggior parte dei casi con effetti ispiratori o di sostegno inaspettati. Un fenomeno che ha stupito anche Neil Gaiman, che nel corso di una recente intervista ha rivelato di avere scoperto nel corso del suo ciclo di Sandman quali effetti profondi il suo fumetto potesse avere sui lettori.

 

Neil GaimanCredo che iniziò molto, molto presto a risultare evidente che quelle storie avevano un grande valore per i lettori, direi circa nel secondo o terzo anno di realizzazione, quando la gente iniziava a prendermi da parte alle convention o mi scriveva delle lettere raccontandomi di come Sandman li avesse sostenuti in un momento molto grave, come la morte di un figlio, quella di un genitore o quella di un caro amico.

E poi, col passare del tempo, le cose divennero ancora più strane. Ora la gente viene da me, e si tratta di distinti e affermati quarantenni che mi raccontano che sono diventati affermati autori, artisti (o in un caso particolare sacerdoti) perché hanno letto Sandman.

Quelle storie si sono trovate nel posto giusto al momento giusto per loro e li hanno guidati verso una destinazione.

 

 

Fonte: Vertigo Comics