La storia si svolge nel corso di una sola notte e ha per protagoniste tre donne, le cui vite si intrecciano a causa di una misteriosa operazione criminale e di un uomo, il possibile responsabile di tutta la violenza e la distruzione che stanno divampando in città.
November è una trilogia, e il primo volume, The Girl on the Roof, arriverà sugli scaffali delle librerie americane il prossimo 6 novembre. Newsarama ha parlato con lo sceneggiatore e la disegnatrice, che si sono soffermati sulle fonti di ispirazione grazie alle quali hanno ideato la vicenda e i personaggi:
Fraction – L’idea è nata pensando alle stazioni radiofoniche a onde corte che trasmettono sequenze di numeri. Le ascoltavo e immaginavo chi potesse esserci dall’altra parte, di chi fosse la voce che stavo sentendo e cosa facesse quando non leggeva quei numeri. Cosa succede quando quei numeri non arrivano a loro e alle altre persone che li ascoltano? Che tipo di vita puoi costruire attorno a un’operazione del genere?
E poi c’è stato un furto d’auto, terminato nel cortile della mia vecchia casa. Ci è stato detto che è stata utilizzata una pistola per farlo, ma la polizia non era riuscita a recuperarla. Mia moglie l’ha trovata qualche giorno dopo, sotto a un cespuglio in giardino. Era carica. Ho pensato a come le persone trovino in continuazione cose simili.
Per un po’ di tempo ho avuto un personaggio in mente, qualcuno con poteri sovrannaturali a cui era stato vietato di usarli a causa della sua identità, del sesso, del colore della pelle, dell’orientamento sessuale o di qualunque altro aspetto fondamentale della sua persona. Pensavo alla terribile tragedia dettata dall’ignoranza umana per cui permettiamo ai nostri crudeli interessi egoistici di compiere scelte che vanno contro il bene comune. Ho provato soggezione e gratitudine all’idea di quanta bellezza e coraggio dimostri una persona quando fa comunque qualcosa per il prossimo anche se va contro il proprio interesse.
Ma la scintilla che ha realmente avviato il progetto è stata la volontà di Elsa di lavorare con me. Volevo trovare qualcosa da fare assieme che fosse adatto alla sua cura e alle sue abilità. Poi ho capito che tutto ciò di cui ho parlato finora faceva parte della stessa storia.
Charretier – Sono una grande fan di David Mazzucchelli, in particolare di Batman: Anno Uno. Quando comincio un nuovo progetto, mi piace partire da un disegnatore o da un fumetto che amo e cercare di trovare un modo per incorporare alcuni elementi di stile nel mio lavoro. Nella maggior parte dei casi, il risultato è completamente diverso da quello che avevo in mente e molto distante dalla fonte d’ispirazione, ma questa tecnica mi spinge a sperimentare in direzioni differenti.
Fraction – November è un fumetto corale, e ogni volume è incentrato su una delle tre donne che seguiamo. Non so se lo definirei il loro punto di vista, ma senza dubbio ognuna influenza maggiormente il proprio volume.
Una di queste donne si aggrappava saldamente alla sua sobrietà e al suo matrimonio, finché non vive il giorno peggiore che possa accadere a una centralinista per le chiamate di urgenza alla polizia. Voleva fare l’agente operativo, ma ha dovuto accontentarsi di rispondere al telefono, anche se non riusciva a spegnere la poliziotta nel suo cervello.
Un’altra conduce una vita svolgendo azioni che sono in una zona grigia della legalità, grazie alle quali ha molti soldi ma pochissima protezione o riconoscimento da parte della società. E vorrebbe scappare.
Un’altra ancora è una buona samaritana disposta a compiere una buona azione sotto la pioggia battente dopo aver trascorso una giornata infernale. Lei trova una pistola in una pozzanghera e decide di chiamare la polizia per paura che qualcuno possa trovarla e usarla per chissà quale motivo.
Un uomo le metterà tutte in relazione, sarà la mano invisibile che agisce dietro le quinte. Lui non se ne rende conto, ma è ciò che unisce queste tre donne, nel bene o nel male.
Charretier – Un character design efficace ti dice molto di un personaggio ancor prima che parli per la prima volta. Attraverso la postura, l’abbigliamento, la pettinatura o l’espressione del viso, vuoi essere il più possibile immediato e specifico.
Azzeccare il design, per me, è metà del lavoro di disegnare un fumetto. O il tuo personaggio vuole veramente vivere sulla pagina o ti ritroverai a combattere contro di lui per tutta la durata della storia. Con November ho provato a mettermi alla prova, cercando di tratteggiare dei corpi con forme che non avevo mai utilizzato prima, assicurandomi di disegnare tre donne molto diverse tra loro.
Per me disegnare fumetti significa disegnare personaggi. Adoro i volti. E i corpi. Il contesto in cui vivono di sicuro aiuta a definire la storia, ma sono i personaggi che mi attirano veramente. I dialoghi di Matt sono così raffinati e sensibili che buona parte del mio lavoro su November consiste nel trovare l’espressione o la postura che meglio si adatti al testo. E non ne ho mai abbastanza di quelle tre donne.
Fonte: Newsarama
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