Gene Yang, apprezzato autore sinoamericano di American Born Chinese, Level Up e sceneggiatore dei comics di Avatar: The Last Airbender, torna sul palcoscenico con una nuova opera che prende nuovamente le mosse dalle sue origini orientali, scendendo in profondità per raccontare uno degli eventi più importanti della storia della Cina moderna.

La Rivolta dei Boxer, come fu battezzata dalle potenze europee e da quella giapponese, ebbe luogo tra 1899 e 1901. Una reazione d’orgoglio, di ribellione ostinata e infine violenta, alle ingerenze di fatto degli straniere negli affari dell’allora Impero Cinese. Con la connivenza di una monarchia indebolita, i rappresentanti degli interessi europei e giapponesi, impuniti di fronte alla legge, potevano permettersi di insultare le tradizioni popolari, i codici di comportamento millenari di un popolo dalle radici prodonde e dalla cultura antichissima e fiera, arricchendosi alle sue spalle nel frattempo.  Furono i maestri di arti marziali e gli allievi delle loro scuole a capeggiare la rivolta nelle città, per riaffermare nuovamente l’identità calpestata del popolo cinese.

È in questo periodo storico che sono ambientate le vicende di non uno, ma ben due graphic novel. Pubblicati in contemporaea, Boxers e Saints raccontano le storie di due diversi personaggi, entrambi coinvolti negli eventi della ribellione. Boxers ci racconta di Bao, un ragazzo il cui villaggio è vittima di scorribande e ruberie da parte degli stranieri, che decide di unirsi alla Società della Grande Spada, un gruppo di guerrieri che ha imparato mistici rituali in grado di risvegliare dentro sé gli spiriti antichi. È così che Bao verrà posseduto dall’anima del primo imperatore della dinastia Ch’in e diverrà un leader della rivolta. Una via che metterà alla prova la sua mente e lo porterà a imparare che il concetto di giustizia non è mai semplice da mettere in pratica.

Saints ci narra invece la storia di Vibiana, una giovane cinese che ha trovato nel cattolicesimo una via di salvezza da una vita fatta di povertà e priva di prospettive. I Cristiani sono però considerati nemici dello stato, da parte dei rivoltosi. Dopo anni di sfruttamento, da parte soprattutto dei missionari cattolici, i Boxer sono del tutto insofferenti nei confronti dei convertiti. Vibiana è additata come una traditrice del proprio popolo. Proprio come Bao, anche lei entra in contatto con uno spirito antico: quello di Giovanna d’Arco, la santa guerriera. Vibiana si troverà presto nel gruppo di cristiani a cui la pattuglia di Bao sta dando la caccia.
Due storie intrecciate che si svelano a vicenda, due destini che metteranno i protagonisti e i lettori a confronto con scelte di campo per nulla scontate e con l’idea personale di ciò che è giusto, tra rivalsa e diritto di scelta, ricordando a tutti che il prezzo di ogni rivoluzione è non poter mai distinguere perfettamente tra buoni  e cattivi. Un’opera bipartita e una scelta editoriale interessante e coraggiosa di Gene Yang, che ci dice qualcosa di importante sulla fiducia di questo giovane autore nei propri mezzi narrativi.

 

Fonte: Graphic Novel Resources