Rick Remender annuncia, per il prossimo ottobre, il suo nuovo progetto indipendente. Sarà Image Comics a darlo alle stampe e ci sarà una squadra di grandi artisti a disegnare le storie di Scumbag, questo il titolo del nuovo fumetto remenderiano. Andrew Robinson, Eric Powell, Tula Lotay, Wes Craig, Roland Boschi, Simone Di Meo, Duncan Fegredo, Yanick Paquette, Mike McKone, Dave Johnson e Moreno Dinisio sono gli artisti che illustreranno le avventure di Ernie Ray Clemente, il protagonista di Scumbag.

Che cosa succede quando il destino del mondo finisce nelle mani della peggiore persona possibile? Sembra essere questa la domanda a cui vuole rispondere la storia di Ernie, definito come un bestemmiatore ignorante e tossicodipendente, un motociclista incallito con un’istruzione da quinta elementare, che però si trova potenziato da un siero che gli garantisce dei super poteri e che lo rende l’agente segreto migliore del mondo, l’unico che possa salvarlo. Se si riesce a convincerlo.

 

Scumbag #1, copertina di Lewis Larosa

 

Rick Remender – Adoro le storie sui pessimi elementi. Il Grande Lebowski, Don Draper, Tony Soprano, Walter White… sono i protagonisti di alcuni dei film e delle serie migliori di sempre. Siamo tutti dei guardoni che adorano guardare la vita dei perdenti, godere della loro libidine liberi dalle conseguenze che derivano dalle loro scelte scriteriate. Per cadere volentieri nel luogo comune, ci piace un sacco detestarli.

Nessuno di quelli che ho citato però si avvicina minimamente al livello di tossicità di Ernie Ray Clementine, un volgare illetterato, un motociclista drogato che si è fermato alla quinta elementare, ma che è l’unica cosa che si frappone tra noi e l’Armageddon, perché è destinato a diventare la più grande super spia del mondo. C’è una ragione molto valida per cui gli danno il nome in codice di “Scumbag”. E il suo capi scoprirà in fretta che, fino a che non troverà il modo di estrarre dalle sue vene il siero che gli ha dato le sue abilità incredibili, il destino del mondo sarà nelle mani di Ernie, ovvero il peggiore dei suoi abitanti.

Che cosa succede se dai dei super poteri al Grande Lebowski? O peggio? Se il tizio che li ha ottenuti non è affatto una persona dal cuore nobile, ma un fattone rimasto agli anni Settanta con la passione per le moto e il Metal? Cosa succederebbe se il capo di 007 dovesse mercanteggiare con lui, o corromperlo, per convincerlo ad andare in missione? Questo è il quadro generale. Ed è un’idea di base troppo divertente da ignorare.

Ci ho giocato nella mia testa a lungo, di quando in quando, ma non è diventato un progetto che avrei dovuto necessariamente realizzare fino a che non mi è venuta l’idea di aggiungere un particolare: i poteri di questa canaglia funzionano solo quando utilizzati per nobili scopi. Una specie di sicura messa lì da chi ha progettato la formula.

 

L’idea di Scumbag è venuta a Rick Remender in seguito all’ennesima visione di Dalla Russia con amore, il film di 007, che lo ha portato a ripercorrere la serie a fumetti classica di James Bond e a immergersi nel genere spionistico. Ma c’è anche tanto umorismo in questa storia.

 

Scumbag #1, copertina di Andrew Robinson

Rick Remender – Ernie Ray Clementine è un idiota molto particolare, del tipo sicuro di sé. Non ho mai scritto un protagonista altrettanto sgradevole. Il resto del cast rappresenta sostanzialmente il punto di vista dei lettori, mentre Ernie è un alieno, un residuato da un’epoca perduta, il tossico flippato per i motori che lavora al motore della sua Trans Am nel giardino davanti casa, con gli Iron Maiden a palla, l’ultimo cavaliere che combatte per il morente ideale di “sesso, droga e rock and roll”. Non li fanno più, come lui, per ottime ragioni.

Ernie è intrappolato in un mondo che non capisce e che non sa gestire. Lui è un impulsivo con un volgarissimo senso dell’umorismo, che ci consente di vedere la vita attraverso lo sguardo di un uomo senza alcun filtro. Saremo costantemente imbarazzati dalla sua cecità sociale ma non vedremo l’ora della sua prossima idiozia. Ernie non rappresenta il lettore, ma l’opposto del barometro morale comune. Ma, come Danny McBride nella serie Eastbound & Down, è simpatico nel suo non capire assolutamente niente e, nelle sue motivazioni basilari, intuiamo a volte un po’ di umanità.

Non è facile convincere un artista a votarsi a una serie per un periodo lungo. Si tratta di un investimento di tempo impegnativo, quindi è ancora più difficile convincere un grande artista. Quindi mi è venuta l’idea di attirare un po’ dei miei disegnatori preferiti con l’offerta di realizzare singoli numeri. Il grande esperimento è in moto e devo dire che sta andando bene. Questa serie regolare godrà dell’opera di una lista pazzesca di stelle di grande talento, che si alterneranno di albo in albo.

 

 

Fonte: ComicBook.com