Com’è consuetudine a fine anno, Dime Web ha raccolto e processato i dati relativi alla produzione targata Sergio Bonelli Editore. Ricordiamo che si tratta di classifiche di quantità, non di qualità, stilate considerando solo materiale inedito e pubblicato dalla casa editrice milanese esclusivamente sui propri volumi.

Quest’anno, vista la peculiarità di alcune testate, alcune cifre potrebbero essere leggermente imprecise, come spiega il curatore della rubrica, Saverio Ceri:

 

[…] A causa dei ridotti tempi di gestazione delle collane, si è reso necessario, per rispettare le date di uscita dei singoli albi in continuity tra loro, far realizzare alcuni albi a più di un disegnatore; in particolare sulle collane di Orfani e sul Martin Mystère a colori. Questa abbondanza di firme, probabilmente impedisce alla redazione di indicare quali singole pagine dell’albo siano disegnate dall’uno o dall’altro illustratore. Così succede di avere albi in cui hanno messo mano dai due agli otto disegnatori, di cui molti esordienti (e quindi con un tratto meno riconoscibile), “amalgamati” in alcuni casi dai coloristi, che se da una parte col loro lavoro facilitano la fusione tra gli stili impedendo brutali stacchi di disegno, dall’altra appunto complicano l’attribuzione delle chine sottostanti.

 

Tanti i nuovi record rispetto allo scorso anno. Partiamo da quello assoluto di 23.766 tavole, il 2,91% in più del 2016, cosa che rende Bonelli una delle case editrici che produce più fumetti al mondo. In tendenza con l’andamento attuale del mercato, è da registrare una lieve flessione rispetto all’anno passato per quanto riguarda la tiratura da edicola. Delle 23.766 tavole di cui sopra, ben 1.222 sono state confezionate appositamente per le fumetterie, le librerie di varia, gli acquisti online e per le varie fiere di settore. A queste vanno aggiunte 48 strisce in formato unicamente digitale, finora fruibili gratuitamente sul sito dell’editore; ci riferiamo ovviamente alle gag dei Bonelli Kids.

Nel complesso, sono 214 i nuovi fumetti prodotti (7% in più del 2016, altro record), mentre si riduce ancora la foliazione media per ogni albo, 111,06 pagine, contro le 115,46 della precedente annata (il 3,8% in meno). Salgono invece le pubblicazioni per il circuito librario, 41 (+36,67% rispetto al 2016 per un totale di 10.350 tavole, 3,28% in più rispetto al 2016), contando anche ristampe, saggi, artbook e cofanetti, ma tralasciando i tre volumi allegati al Monopoly di Tex, al Trivial Pursuit dei Fumetti e al DVD di Noi Zagor.

Veniamo a personaggi di casa Bonelli. Cambiano le prime quattro posizioni ma non i nomi: Dylan Dog resta saldo al comando con 2.580 tavole a lui dedicate (48 in meno del 2016); Tex scivola dal secondo al quarto posto con 2.276, scambiandosi in graduatoria con Nathan Never (2.418) e perdendo il podio dopo 49 anni. Ne difende il gradino più basso Zagor (2.398, ossia 128 tavole in più del 2016), ma siamo sicuri che Aquila della Notte saprà rifarsi nel 2018, quando festeggerà settant’anni di vita editoriale.

Passiamo agli autori. Per il quarto anno consecutivo aumenta il numero degli sceneggiatori all’opera su titoli bonelliani: sono 92 (19 in più rispetto al 2016), di cui 21 esordienti (9 in più rispetto al 2016) ma molti già affermati altrove. Imbattibile, anche se meno proficuo dell’anno passato, resta Mauro Boselli con 1.390 tavole (100 in meno rispetto al 2016); Claudio Chiaverotti conserva il secondo posto con 1.194 (154 in meno rispetto al 2016) e sale dritto in pedana Giovanni Eccher con 1.023 pagine, new entry della top 10 insieme a Luca Enoch e ad Alessandro Bilotta. Escono dai primi dieci Paola Barbato, Gianfranco Manfredi e Bepi Vigna. I senatori di casa Bonelli si riconfermano Alfredo Castelli (46 stagioni in forza alla casa editrice), Giancarlo Berardi (40 stagioni) e Maurizio Mantero (38 stagioni).

Un altro primato è da segnalare in ambito disegnatori: sono 218 gli artisti che sono stati coinvolti nel 2017, con 41 debuttanti (ulteriore record). Germano Bonazzi è primo con 564 tavole per Nathan Never. Seguono Alessandro Bignamini e, appaiati per la medaglia di bronzo, Marcello Mangiantini e Walter Venturi. Tutti nomi nuovi per la top 10, anche se nove l’hanno già ottenuta almeno una volta, mentre Riccardo Crosa la conquista al suo esordio bonelliano. Il trio di matite con più pubblicazioni consecutive è capitanato come sempre da Giovanni Freghieri (33 anni), seguito da Montanari & Grassani (32 anni) e da Bruno Brindisi (28 anni). L’illustratore più longevo in via Buonarroti 38 è Giancarlo Alessandrini (40 anni), poi Montanari & Grassani (38 anni) e Fabio Civitelli in coppia con Carlo Ambrosini (37 anni).

I copertinisti del 2017 sono stati 53 (uno in meno rispetto al 2016); per la precisione 53,5 (tra cui 5 esordienti), visto il battesimo in tale ruolo di Roberto Recchioni che ha firmato con Cristiano Spadoni la copertina del numero zero di 4Hoods. Le copertine sono state in totale 246 (3 in più rispetto al 2016), escludendo quelle del Grouchomicon (salvo quella di Maicol&Mirco, ricavata da una vignetta della storia contenuta nell’albo). Dopo 12 anni consecutivi Claudio Villa cede lo scettro a Gigi Cavenago, finendo al secondo posto in compagnia di Alessandro Piccinelli, erede del maestro Gallieno Ferri alla copertine di Zagor.

Chiudiamo con la categoria più in espansione in Bonelli: i coloristi. Nel 2017 sono stati coinvolti 54 professionisti (o studi) per una somma di 7.730 tavole, di cui 6.057 inedite. Sono record assoluti così come la percentuale di tavole inedite policrome sul totale: oltre il 25%. Resta indiscusso il primato di Arancia Studio (1.006 tavole contro le 1.278 del 2016), davanti quest’anno a Daniele Rudoni (423) e Luca Bertelè (380).

 

 

 

Fonte: Dime Web