Abbiamo raccolto alcune tra le numerosissime testimonianze d’affetto nei confronti di Stan Lee, morto ieri a 95 anni, provenienti dal mondo del Fumetto italiano. Tra queste ci sono anche gli omaggi che hanno deciso di tributargli sui social gli editori e i fumettisti nostrani, di fumetti Marvel e non, per sottolineare l’importanza di “The Man” e delle sue opere nelle loro vite.

 

Marco Marcello Lupoi, direttore publishing di Panini Comics (qui trovate il messaggio completo):

 

Addio Stan… grazie per le vite che hai ispirato, salvato, fatto sognare. Una tra tutte, la mia.

 

Max Brighel, editor di Amazing Spider-Man per Panini Comics:

 

C’ero anch’io ad accogliere il sempre sorridente Stan Lee a Lucca, e oltre al suo entusiasmo costante, ricordo che aveva un’agendina dove si appuntava i nomi di tutte le persone che gli stavano attorno, così da non sbagliarsi. A un pranzo, la pizza di un locale lucchese gli piacque così tanto che pensò di aprire un franchising di quel ristorante oltreoceano. Non ricordo invece esattamente quanto gli parlai e cosa gli dissi. So però che gli chiesi un autografo, spiegandogli che quella era la rivista di cui ero il curatore (e la sua dedica ancora mi commuove…). Ciao, Stan, e grazie di tutto ogni giorno.

 

Igort (5 è il numero perfetto, direttore di Oblomov Edizioni):

 

Per me era immortale, lo confesso. Stan Lee per me sfidava il tempo. Forse perché da bimbo mi aveva insegnato a sognare, forse perché a quelle storie, a quei personaggi, ci avevo creduto davvero. Il suo nome è legato alla leggenda. Ha dimorato nel mio subconscio per decenni, e chissà quanto ancora ci resterà. È scomparso Stan? Mica vero. Ora è su Asgard, che scrive e progetta altre saghe.

 

Simone Bianchi (Batman, Amazing Spider-Man):

 

In questo momento sono senza parole… completamente… domani scriverò le condoglianze alla famiglia di Stan… che brutta, brutta sensazione, l’ho scoperto un’ora fa e ancora non riesco a pensare ad altro…

 

Carmine Di Giandomenico (Flash, Daredevil: Battlin’ Jack Murdock):

 

Un’immagine realizzata questo agosto per una pubblicazione sui personaggi famosi. Tra questi il buon vecchio Stan, dove l’ho visto sempre con la fantasia di un giovane ragazzo che ama stupirsi ed ascoltare. La sua scomparsa lascia un vuoto, ma anche no… perché ci ha raccontato e lasciato in eredità le sue visioni. Grazie Stan.

 

Omaggio Stan Lee

 

Marco Checchetto (The Punisher, Old Man Hawkeye)

 

You wrote the direction of my life. For me you will be eternal.

 

Roberto Recchioni (Orfani, Dylan Dog):

 

Oggi muore l’uomo. Oggi muore il sorridente. Grazie per tutti i mostri e le meraviglie, Stan.

 

Giacomo Bevilacqua (A Panda piace, Il suono del mondo a memoria)

 

Excelsior. Upward and onward to Greater Glory.

 

Marco Rizzo (Salvezza, Peppino Impastato), editor Panini Comics:

 

Avevo appena finito di scrivere, per la prefazione a Marvel Integrale: X-Men 1, quanto fosse geniale l’invenzione di quei giovani superesseri condannati da un capriccio genetico a diventare “mutanti” quando affrontavano la pubertà. Per di più divisi in due schieramenti così assimilabili alle posizioni politiche dei leader antisegregazionisti degli anni 60.
Appena chiuso il file, mi sono arrivati un bel po’ di messaggi. Con Jack hai inventato un sottogenere, col tuo staff un mestiere e un metodo. Un genio del marketing e dell’editoria, nel bene e nel male. Non ti ho mai incontrato (ma ho un tuo autografo da qualche parte) eppure ti sono grato per tutti i sogni. E non solo i sogni, anche per la realtà. Scusa la banalità del solito coccodrillo a mezzo social, ma ci tengo a dirlo: senza di te non sarei qui, senza di te, le tue idee e le tue collaborazioni, non sarei chi sono, non saprei chi sono. Un po’ Peter, un po’ Ben, un po’ Johnny, un po’ Norrin, un po’ me. So long, Smilin’ Stan.

 

Lorenzo De Felici (Oblivion Song, Orfani):

 

Non abbiamo poteri speciali, ne abbiamo forse uno ciascuno, e di solito non è frutto di casualità radioattive ma di un infinito e faticoso processo di apprendimento. In miliardi di declinazioni diverse il potere che abbiamo tutti è quello di influire – anche solo marginalmente – sulla vita degli altri. Riconoscere di averlo suona quasi presuntuoso, ma è scordarlo la vera catastrofe. Ogni volta che sono stanco, che sento di trascurarmi, che sacrifico troppo della mia vita privata per quella professionale, io penso a questa vignetta. Penso all’importanza di un messaggio così semplice, all’impatto che ha avuto sulla mia vita e a quanto mi abbia cambiato – e come me milioni di altri. E improvvisamente ne vale la pena. Ieri se n’è andato un terzo genitore, o un quinto nonno, per molti di noi. Il migliore omaggio che possiamo dedicargli è ricordarci ogni giorno del nostro piccolo, importantissimo potere.

 

Spiderman

 

Otto Gabos (L’illusione della terraferma, Il viaggiatore distante – Atlantica)

 

Ho amato e amo alla follia tutta la Silver Age della Marvel. A Stan Lee e Jack Kirby va il mio ringraziamento infinito. E ora che se n’è andato anche il Sorridente mi sembra impossibile che sia davvero finita un’epoca decisiva per tutti gli immaginari e che ho potuto assaporare nella sua pienezza da lettore appassionato.

 

Fabio Celoni (Topolino, Dylan Dog):

 

Dovremmo ringraziare ogni uomo che si fa demiurgo del suo mondo e, donandocelo, arricchisce il nostro di nuovi fiori e nuovi sogni. Mi piace pensare che il senso della vita sia lasciare il mondo un po’ più ricco e bello di come l’abbiamo trovato. Per questo, grazie, Stan.

 

Matteo Bussola (Adam Wild, Davvero):

 

È morto Stan Lee. Muore con lui la nostra infanzia, la nostra adolescenza, e forse la ragione principale per cui fanno i fumetti almeno il 90% di quelli che hanno scelto di farli, compreso il sottoscritto. Restano e resteranno vive per sempre tutte sue immortali storie, i suoi incredibili e umanissimi personaggi, tutti i sorrisi rubati e le lacrime versate e i pomeriggi immersi in mondi indimenticabili. Tutte le volte che ci hai salvato, che mi hai salvato, anche se tu non lo sapevi, ma forse un pochino sì. Grazie di tutto quanto, Sorridente.

 

Claudio Stassi (DampyrBrancaccio storie di mafia quotidiana):

 

Immagino Jack Kirby seduto al tavolo da disegno che continua a disegnare storie per le altre anime andate altrove, è intento a terminare una tavola quando un ombra si posa sul suo tavolo, si volta e dice: “Ciao Stan ce ne hai messo di tempo” E Stan risponde: “Jack ho una grande idea, affila la matita e ascolta quello che ho da raccontarti, l’avventura ricomincia”. Grazie di tutto Stan, saluta il Re.

 

Leo Ortolani (Rat-Man, Venerdì 12):

 

Torno in studio, dopo essere stato a Genova, dopo avere saputo della morte di Stan Lee. Torno e trovo il pupazzo della COSA per terra, caduto dal ripiano più alto della libreria.
Prima che chiamiate i Ghostbuster, è un pupazzo che è inclinato in avanti, da anni lo avevo zeppato per spostare il baricentro, quindi non mi sorprende sia caduto. Mi sorprende che dopo tanti anni sia caduto ora.

 

La Cosa Ortolani

 

 



 


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