Chuck Rozanski, il fondatore della catena di negozi di fumetti Mile High Comics, è entrato in possesso di una copia di The Horde. Si tratta di un romanzo di ben 248 pagine, mai pubblicato, scritto dal leggendario Jack Kirby, presentato a un buon numero di editori nel 1979 in pochissime copie. Rozanski ne ha ottenuta una dalla famiglia del disegnatore.

 

 

Ecco quel che ha dichiarato in merito, in una newsletter che risale allo scorso fine settembre.

 

The Horde Jack Kirby

Rozanski – Fino alla scorsa settimana, mi era completamente sfuggito il fatto che il leggendario disegnatore Jack Kirby avesse scritto un romanzo di 248 pagine. Non è mai stato pubblicato, ma alcune compie di presentazione sono state inviate agli editori nel ’79. Grazie alla mia pura capacità di rompere le scatole, ho ora la fortuna di possedere una di quelle copie, che sono ragionevolmente certo essere tra le pochissime sopravvissute.

Jack Kirby e sua moglie Roz erano miei cari amici e il prezioso manoscritto resterà nella mia collezione privata per sempre. Una questione di affetto. Un aggiornamento: mi hanno reso noto stamane che il volume in mio possesso di The Horde era un regalo diretto che mi giunge da Roz Kirby, dopo la morte di Jack. Probabilmente era l’unica copia in suo possesso. Questa provenienza commovente rende la sua conservazione ancora più importante, per me.

Per farvi capire quanto questa storia sia fantastica, sappiate che il precedente proprietario mi ha contattato dall’Europa questa mattina, per dirmi che Roz gliel’aveva regalata nella speranza che, prima o poi, The Horde potesse essere pubblicato. E forse ora accadrà. Se ancora non è in loro possesso, vorrei rendere interamente disponibile il romanzo di Jack alla Jack Kirby Estate. Ne possiedono i diritti e devono decidere se farlo arrivare o meno agli editori. Jack e Roz erano amici, quindi, quarant’anni dopo, il minimo che posso fare per onorare la loro incredibile gentilezza è questo.

 

The Horde è un romanzo di argomento distopico e che testimonia l’interesse di Jack Kirby per la geopolitica. Ebreo che ha visto con i propri occhi la presa del potere da parte di Adolf Hitler, il fumettista ha approcciato questo lavoro con in mente due interrogativi: quale sarebbe stato il catalizzatore della prossima guerra e dove le idee del prossimo grande conquistatore avrebbero dato frutto. A quanto pare, il suo lavoro sarebbe iniziato a fine anni Sessanta, con le scene del conflitto in Vietnam ben vive nella sua coscienza.

La trama narra del guerriero Tegujai Batir, il quale decide di creare un sistema di gallerie sotterranee tra il continente europeo e quello asiatico. Tegujai è spinto da una serie di visioni e il suo scopo è quello di permettere a un’orda di guerrieri suoi connazionali di assaltare l’Europa, simbolo del potere degli uomini bianchi, grazie a quei tunnel segreti. Il tutto ambientato in un mondo distopico, in cui la sovrappopolazione è fuori controllo, soprattutto in Cina, dove si prepara una delle più grandi emigrazioni di massa di sempre.

In passato, più precisamente nel 2001, il giornalista John Morrow aveva scritto pubblicamente del romanzo, riportando come Jack Kirby abbia interrotto la scrittura di The Horde perché le notizie che leggeva sui giornali erano inquietantemente simili alle trame che stava raccontando. Morrow riporta anche i commenti dell’editor Janet Berliner, che ebbe modo di collaborare con il Re ai primi capitoli del libro.

La Berliner sosteneva che fosse un lavoro molto acerbo, ma interessante, più simile a una raccolta di appunti che a un vero e proprio romanzo. Una volta sistemati i primi tre capitoli, fu lei stessa a inviarlo ad alcuni editori e a scrivere una sinossi. Kirby, che ricordava le difficoltà nel rapporto con Stan Lee e le conseguenti controversie sulla proprietà intellettuale del suo lavoro con la Marvel, non era particolarmente a proprio agio nella collaborazione. Il risultato fu che la Berliner ebbe modo solo di rielaborare alcuni brani del libro. Hanno visto la luce pubblicati tra gli anni Novanta e Duemila, sotto forma di racconti brevi e pubblicati su alcune riviste.

L’ultimo tentativo di trasformare The Horde in un’opera completa e coerente è stato quello di Ray Wyman e Peter Burke, che tentarono di adattarlo per il cinema senza nessun risultato.

 

 

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Fonte: Bleeding Cool