Su Il Venerdì di Repubblica uscito oggi in edicola c’è un’intervista a Tiziano Sclavi firmata da Luca Valtorta. Nell’interessante chiacchierata con il giornalista e ideatore di Robinson, il creatore di Dylan Dog parla di passato, presente e futuro professionale, con un distacco dissacrante che sembra essersi acuito negli ultimi tempi, a giudicare già dalle prime risposte:

 

Trovo molto presuntuoso e supponente che un autore parli di quello che ha fatto e lo spieghi.
[…] L’interpretazione del lettore quella che conta, non la mia.

 

Sclavi ha parlato di Le voci dell’acqua, la sua prima graphic novel, disegnata da Werther Dell’Edera, che sbarcherà in fumetteria e in libreria il prossimo 10 gennaio per Feltrinelli Comics:

 

Il libretto è cupo e disperato, meglio riderci sopra un po’.

 

Quindi, ha rivelato di essere giunto a due numeri dalla conclusione dell’attesa miniserie di sei albi Dylan Dog – I racconti di domani, anche se ha confessato un momento non facile nei rapporti con Sergio Bonelli Editore, per via della trasformazione editoriale in atto in Buonarroti 38:

 

Devo scrivere ancora due numeri di una miniserie di sei che si chiama I racconti di domani. Ma tra me e la Bonelli, a cui è destinata, le cose non vanno affatto bene. I nostri attuali rapporti provocano malessere e insoddisfazione. La filosofia della casa editrice non è più quella di una volta, e mi dispiace molto. Ma è un problema mio personale. Spero che tutto si risolva in modo soddisfacente per entrambi. Però attualmente chissà perché mi viene in mentre Brancaleone: “Un solo grido, un solo idioma, scapùma“.

 

Lo scrittore lombardo ha poi ha ribadito l’affetto e la stima che lo legano all’attuale editor dell’Indagatore dell’Incubo, Roberto Recchioni, complimentandosi per la gestione del nuovo corso del personaggio e ringraziandolo in particolare per Profondo Nero:

 

Il nuovo corso [di Dylan Dog – NdR] vuol dire Roberto Recchioni […], che è uno dei pochissimi grandi autori di oggi. Certo che mi piace!

[Profondo Nero – NdR] è un sogno che si avvera, un altro dei miei idoli che scrive per Dylan. E devo ringraziare Roberto che è riuscito a coinvolgerlo.

 

Infine, Sclavi ha affermato di non leggere molti fumetti, ma qualche eccezione c’è:

 

Ne leggo pochissimi, confesso. Tra gli autori che mi piacciono e di cui ho gli ultimi libri da leggere ci sono Zerocalcare e Ortolani.

 

 

 

Fonte: Il Venerdì di Repubblica