La collana dedicata alle Special Edition di Topolino propone un volume incentrato sulla coppia artistica composta da Carlo Chendi e Giorgio Cavazzano; il primo è uno sceneggiatore ormai in pensione da una ventina d’anni, il secondo uno dei disegnatori Disney più prolifici e apprezzati al mondo.

La più nota creatura di questi due autori è Ok Quack, simpatico alieno dalle fattezze di un papero giunto sulla Terra a bordo di un’astronave in grado di rimpicciolirsi fino ad assumere le sembianze di una moneta d’oro. Proprio per questa caratteristica, il viaggiatore intergalattico si ritrova bloccato sul nostro pianeta, dopo che il suo mezzo di trasporto si è mescolato al denaro di Zio Paperone. Il personaggio è riuscito ad attirare le simpatie dei lettori grazie alla sua vicenda sfortunata e al suo comportamento naif, in quanto spesso resta stranito di fronte alle abitudini dei terrestri. Con il tempo, gli è stata affiancata una spalla, il detective Umperio Bogarto, investigatore alla ricerca dell’astronave di Ok Quack (con scarsi risultati) basato sulle interpretazioni che Humprey Bogart ci ha regalato di Samuel Spade e Philip Marlowe.

La prima metà dell’albo contiene le sette storie dell’extraterrestre realizzate da Chendi e Cavazzano tra il 1981 e il 1993: tutte divertenti e piacevoli (soprattutto se lette in sequenza), vanno a formare una sorta di sotto-universo paperopolese simile a quelli proposti oggi da diversi autori sulle pagine di Topolino. Si comincia dall’esordio in Zio Paperone e il turista spaziale, passando per altre storie divise tra il deposito e le strade di Paperopoli, per arrivare poi all’avventura esotica in due parti Zio Paperone e la piramide capovolta e a un vero e proprio giallo, Zio Paperone mecenate per forza.

La seconda metà del volume raccoglie altre sette storie sui paperi realizzate dalla coppia di autori, nelle quali l’extraterrestre è però assente; purtroppo, la qualità complessiva non è paragonabile alle precedenti, per cui viene da pensare che sarebbe stato più interessante un volume “Tutto Ok Quack”, con i fumetti del personaggio realizzati da altri artisti. Qui vengono invece proposti episodi divertenti ma che in qualche modo sono invecchiati male: il Cavazzano degli anni ’60 non possiede ancora quell’identità stilistica raggiunta nei decenni successivi, mentre Chendi si concede spesso ingenuità e scelte narrative out-of-character, come Paperino che riesce a firmare un contratto con il quale guadagna una grossa somma di denaro, oppure capace di spendere una cifra astronomica solamente per comprare una valvola per far funzionare il suo televisore.

Un altro esempio di queste bizzarrie è presente in Paperino aspirante supereroe, nella quale il personaggio sogna di diventare un vigilante, dopo aver ammiccato al lettore dicendo di voler vestire panni diversi da quelli di Paperinik; sembra quasi una giustificazione dell’autore per potersi permettere di raccontare la storia che desidera, quando sarebbe stato più appropriato farla interpretare a qualcun altro.

L’apparato editoriale propone una prefazione di Giancarlo Berardi e una postfazione di Alberto Becattini, alle quali si aggiungono diversi illustrazioni e omaggi dedicati a Chendi firmati da svariati artisti italiani, e addirittura un disegno internazionale firmato da Don Rosa.

È un peccato che non siano stati interpellati i due autori del volume, in particolare lo sceneggiatore, al quale sono state dedicate meno pubblicazioni. Come sa chi ha avuto la fortuna di incontrarlo dal vivo a incontri ed eventi pubblici, si tratta di una vera e propria miniera di aneddoti sulla Storia del Fumetto Disney in Italia.