Il virus Legacy, Phalanx, Onslaught e, naturalmente, l’Era di Apocalisse: gli elementi delle storie degli X-Men degli anni 90 della gestione di Scott Lobdell e Fabian Nicieza non sono state avare di sconvolgimenti, tormentoni e trame contorte. Tra queste, tuttavia, ce n’è una che ha sfidato il trascorrere dei decenni e non ha mai smesso di far parlare di sé: quella del terzo fratello Summers, accennata quasi per caso nel corso di un dialogo tra Ciclope e Sinistro, che ha indotto lettori e appassionati a lambiccarsi in una miriade di congetture per assegnare un’identità a questa misteriosa figura (in una certa fase, il candidato più papabile è sembrato essere Gambit).

Una risposta relativamente definitiva è arrivata a metà degli anni duemila, con la saga Genesi letale, che ha identificato questa figura in Vulcan, membro di una squadra perduta formata tra la prima e la seconda generazione di X-Men. Non erano però questi i piani di Nicieza, che aveva da sempre in mente l’enigmatica figura di Adam X, personaggio che vanta al suo attivo pochissime comparsate sugli albi mutanti.

 

 

Inaspettatamente, lo sceneggiatore torna sul personaggio dopo più di vent’anni, grazie alla ventura testata X-Men Legends, che richiama sul campo gli autori più famosi delle saghe mutanti per ampliare e approfondire i loro storici archi narrativi.

Nicieza coglie la palla al balzo e, coadiuvato dalle matite di Brett Booth, si appresta a raccontare tutta la verità sul perduto fratello Summers nel numero #1 della nuova serie antologica, e racconta ai lettori Marvel questa vecchia, nuova impresa con queste parole:

 

X-Men Legends #1, variant cover di Russell Dauterman

Nicieza – Inizialmente mi sembrava una situazione molto surreale. L’editor Mark Basso mi ha chiamato per offrirmi la possibilità di scrivere alcune storie in una nuova serie antologica sugli X-Men, e onestamente avevo preso la cosa con le pinze. Penso che attraverso moltissime interviste, podcast e convention, i miei sentimenti riguardo quel periodo siano abbastanza noti: Erano i tempi migliori, così come i peggiori.

Ma Mark era aperto a qualunque storia fossi interessato a raccontare e che non avevo avuto la possibilità di raccontare in passato. Mi ha chiesto una storia in due parti e una autoconclusiva. Quella di Adam-X è l’unica proposta che ho fatto per la storia in due parti.

A ogni passo del percorso pensavo che mi sarei chiamato fuori, ringraziando per l’offerta, ma rinunciando a portare avanti il progetto. E invece, ad ogni fase, Mark è stato incoraggiante, utile e stimolante. È stato tutto quello di cui avevo bisogno per raccontare quel che avevo originariamente pianificato come una storia di ottantotto pagine (una miniserie di quattro parti) in una storia di 40 pagine (due numeri da venti pagine). Poi mi hanno offerto dieci pagine in più per la prima parte, il che mi ha fornito una grande opportunità per espandere il contesto e dare a Brett la possibilità di “disegnare le cose più in grande”.

X-Men Legends #1, copertina di Brett Booth

Mi trovo in una fase della mia vita in cui mi sento molto a mio agio riguardo al mio lavoro, sentivo di avere abbastanza cose nuove, diverse e interessanti nei miei programmi da poter “tornare indietro” per raccontare una “storia passata” senza dare l’impressione di essere uno scrittore con un’unica cartuccia da sparare.

La trama del terzo fratello, in realtà, è un caso in cui il carro è finito davanti ai buoi. Avevo inserito la battuta sui “fratelli” nei dialoghi di Sinistro principalmente per divertimento, e per farlo apparire come l’individuo saccente e strafottente che è. All’editor Bob Harras piacque, perché gli erano sempre piaciuti i misteri che non ci avrebbe mai permesso di risolvere, quindi iniziai a pensarci sopra in maggior dettaglio.

Sapevo che avremmo introdotto una serie di nuovi personaggi in tutti gli Annual che stavamo pubblicando quell’anno, quindi unii le due idee. Pensavo che la presenza di un altro fratello dovesse necessariamente ricollegarsi a tutto ciò che è accaduto a Christopher e Kate Summers durante il periodo in cui erano stati rapiti dagli Shi’ar. Trovai un modo per fare il tutto che fosse rispettoso della continuity di allora e soprattutto di Kate Summers. Potevo prendere in considerazione una situazione più piccante, ma non volevo farlo con un personaggio che sulle tavole era sempre stato ignorato in un modo che, come lettore, mi aveva lasciato l’amaro in bocca. L’approccio che avevo pianificato, credo, era in definitiva molto più triste e tragico per Adam, come spero si vedrà nella storia.

X-Men Legends #1, variant cover di Leinil Francis Yu

Rimasi un po’ sconcertato quando i media fumettistici dell’epoca, come Wizard, lo soprannominarono “il terzo fratello Summers” e la cosa assunse una vita propria. Io l’avevo sempre considerato semplicemente il “terzo fratello”, perché sapevo che, tecnicamente, se il DNA proveniva da Kate, non era davvero un “Summers”. Nonostante questo, è diventato il “terzo fratello Summers” nella mente di tutti. E senza la possibilità di raccontare veramente la storia, mi è sempre stato impossibile correggere il tiro.

Farlo ora è stato molto divertente. Mi piace lavorare su Scott e Alex insieme, perché li alleggerisce entrambi. La dinamica fratello maggiore/fratello minore offre loro l’opportunità di rilassarsi rispetto allo status quo normale, specialmente quando agiscono solo loro due insieme, senza la responsabilità di guidare altri personaggi, come accade in questa storia. Quando viene coinvolto anche Adam, che in teoria non ha nessuna esperienza come “fratello minore”, ho notato che la loro dinamica ne esce ulteriormente arricchita.

Sono molto contento di avere potuto raccontare questa storia quasi esattamente nel modo in cui avevo sempre pianificato, e ringrazio C.B. Cebulski, Jordan D. White, Mark Basso e Lauren Amaro per l’opportunità. Spero di dare al personaggio il rispetto che avevo sempre voluto per lui ma che non ero mai riuscito a ottenere per varie ragioni, sia fuori dalla mia portata che di mia personale responsabilità. Sapevo chi volevo fosse Adam e penso che questa storia darà ai lettori la possibilità di scoprirlo. È una storia “grande” che è anche molto intima, triste, tragica e piena di speranza allo stesso tempo. Inoltre, i momenti d’azione o divertenti non mancano!

 

X-Men Legends #1, variant cover di Iban Coello

 

 

Fonte: CBR