Continuiamo a festeggiare i 30 anni di Dylan Dog con un ospite d’eccezione, un artista che ha fatto la storia del personaggio, contribuendo a renderlo un’icona del Fumetto italiano attraverso le sue matite. Stiamo parlando del maestro Giampiero Casertano, disegnatore dell’albo che ha segnato il tanto atteso ritorno di Tiziano Sclavi ai testi del mensile dedicato all’Old Boy, Dopo un lungo silenzio, di cui ci ha omaggiato con una bozza di studio, rivelandoci inoltre che farà parte del nuovo progetto Sergio Bonelli Editore: Mercurio Loi!

 

Ciao, Giampiero! È un grande piacere averti con noi su BadComics.it. Partiamo dai tuoi esordi: sei entrato in Sergio Bonelli Editore come disegnatore di Martin Mystère, giusto?

Giusto!

Il tuo esordio su Dylan Dog arriva invece con il numero 10, Attraverso lo specchio. Come sei stato coinvolto nel team creativo dell’Indagatore dell’Incubo?

Temo di averlo già raccontato mille volte, in ogni caso è stato un incontro simpatico ma anche molto significativo. Mi chiamò lo stesso Sclavi, chiedendomi cosa mi piacesse disegnare. Ingenuamente risposi che amavo il genere storico e disegnare storie in costume. Naturalmente, mi resi conto che questo non aveva nulla a che fare con l’ambientazione di Dylan, ma ormai la gaffe era fatta!

Quando arrivò la sceneggiatura di Attraverso lo specchio capii il genio di Sclavi: si apriva con la scena di una villa in cui si svolgeva un ballo in costume e, tra le righe, la scritta: Divertiti!

Con quale personaggio, soggetto e atmosfera ti trovi più a tuo agio e adori disegnare?

Con i personaggi malinconici, che non disdegnano una recitazione piuttosto evidente. Per questo Dopo un lungo silenzio mi è stato molto congeniale, era nelle mie corde.

Qual è la storia disegnata da te che ricordi in modo speciale?

A parte le due già citate, direi Memorie dall’invisibile.

Tre aggettivi con cui definiresti Dylan Dog?

Curioso, anticonvenzionale e ingenuo.

Se Dylan Dog non fosse un fumetto, sarebbe…?

Una canzone di quelle che non ti dimentichi.

Come ti approcci a una storia di Dylan Dog? Come cerchi l’ispirazione per la scena da disegnare?

Non c’è un metodo codificato, vado molto a sensazione. Il lavoro preliminare è determinante per la definizione dei personaggi e per il taglio da dare alla storia. Mi aiutano il cinema e la Storia dell’Arte. Il resto è farina del mio sacco.

Nella sceneggiatura di Sclavi per il quinto Speciale, intitolato La casa degli uomini perduti, a proposito della tavola 43, vignetta 7, c’è scritto letteralmente: “Vai Caserta’! Facci vedere chi sei!” Si trattava di un’inquadratura molto complessa: il volto di Dylan riflesso in una bottiglia. Fu difficile da disegnare? Cosa ti ricordi?

Non particolarmente, perché non mi sono attenuto all’effetto realistico dell’immagine riflessa nel liquido ma ho interpretato, per dare risalto all’espressione impaurita di Dylan.

Quell’annotazione spiritosa di Sclavi non era l’unica dimostrazione di stima nei tuoi confronti. Hai ritrovato la stessa verve, la stessa energia anche nella sceneggiatura di Dopo un lungo silenzio?

Assolutamente sì. Tutte le sceneggiature di Tiziano sono divertentissime da leggere e stimolanti, per una ricerca narrativa e stilistica della storia.

Che consiglio daresti a un giovane disegnatore che si avvicina per la prima volta a Dylan Dog?

Gli direi di avvicinarsi con tutta la passione che ha, ma rispettando e conoscendo la storia e la tradizione di Dylan.

Sei uno dei disegnatori di riferimento del personaggio e uno degli autori a lui più fedeli: cosa ti lega così indissolubilmente a Dylan Dog?

Oltre a sfamare tutta la mia famiglia, cosa di cui vado particolarmente orgoglioso, l’affetto e la gratitudine per un’avventura che ha determinato la mia carriera e il mio modo di concepire il fumetto. Ormai è diventato uno di famiglia.

Puoi svelarci qualcosa sui tuoi attuali progetti, relativi a Dylan Dog o meno?

Ho appena ultimato un altro albo di Dylan [Dylan Dog 370: Il terrore, su testi di Gabriella Contu – NdR], che vedrete prossimamente in edicola e a breve dovrebbe uscire il secondo albo della nuova serie Mercurio Loi, disegnato da me.

Vorresti chiudere con il tuo personale augurio al nostro Old Boy?

Gli auguro di continuare a sorprendersi e a divertirsi sempre, perché anche noi, vecchi e nuovi lettori, continuiamo a sorprenderci e a divertirci insieme a lui.

Mercurio Loi 2: La legge del contrappasso, testi di Alessandro Bilotta, disegni di Giampiero Casertano