Mentre in edicola potete ancora trovare Topolino 3067 con la seconda avventura di Topalbano, abbiamo fatto una chiacchierata con il suo autore Francesco Artibani, che ci ha descritto qualche retroscena sulla creazione della storia, sul tanto apprezzato ritorno di PK e sui numerosi progetti che lo vedranno coinvolto nei prossimi mesi.

Ciao Francesco e bentornato sulle pagine di Badcomics.it
Abbiamo letto la seconda storia di Topalbano, in cui il commissario siciliano deve viaggiare fino in America… Cosa ha ispirato questa sua avventura “da emigrante”?

Grazie a voi per l’ospitalità, innanzitutto… Parlando di Topalbano l’idea di partenza era quella di provare a mettere in difficoltà il commissario facendolo giocare fuori casa. Così come era accaduto a Topolino nel corso della sua trasferta siciliana (in Topolino e la Promessa del Gatto) poteva essere interessante vedere Topalbano alle prese con un ambiente tanto diverso dal suo. Per spedirlo in America naturalmente servivano una buona ragione e un intreccio plausibile e, incredibilmente, è stato Luigi Pirandello con “Il fu Mattia Pascal” a suggerire degli spunti interessanti. Ma la molla principale di questo ritorno è stata principalmente il desiderio – condiviso con la redazione – di tornare ancora una volta nel mondo di Camilleri in occasione del suo compleanno.

In entrambe le storie di Topalbano, i protagonisti affrontano un tipo di criminalità differente da quella solitamente rappresentata nel fumetto Disney: sei infatti riuscito a rappresentare in modo elegante la mafia, riconoscibile anche se non citata esplicitamente. Come hai affrontato questo argomento sapendo di doverlo inserire in una storia adatta a lettori di tutte le età?

I lettori del settimanale, anche i più giovani, seguono i notiziari in tv, sentono i discorsi che si fanno in famiglia e a scuola… in altre parole sono lettori che conoscono il mondo in cui vivono e vanno trattati come persone normali. È dunque possibile – con le parole e gli strumenti adatti a un periodico popolare come “Topolino” – trattare anche temi più difficili, gli stessi temi che del resto si ritrovano nei film e nelle serie televisive che passano tranquillamente in prima serata o nelle fasce protette. In una storia di Topolino ovviamente la morte, il sangue e la violenza non sono esibiti ma i pericoli che vengono suggeriti sono concreti e i personaggi devono vedersela con la realtà. Tutto questo non fa che arricchire il racconto, rendendolo più coinvolgente, meno astratto.

Topalbano ha atmosfere più mature, che ricordano un’altra serie Disney a cui hai collaborato in passato: Mickey Mouse Mistery Magazine.
Considerando anche il successo del ritorno di PK con Potere e Potenza, credi che ci sia la possibilità di rivedere anche MMMM, o un progetto simile portato avanti come avverrà per PK?

Tutto è possibile, il settimanale è un grande contenitore in grado di ospitare le storie più diverse, come PK ha dimostrato.

Visto che citi PK, parliamo di questo ritorno accolto con un entusiasmo che avrà superato anche le vostre aspettative.
Noi Pkers però eravamo abituati ad aspettare il 20 del mese successivo per leggere una nuova storia, ma il 20 agosto ci siamo resi conto che non siamo più alla fine degli anni ’90. Quando potremo leggere nuove avventure pikappiche?
Credi che per inizio 2015 potrà essere pubblicato il secondo episodio di questo nuovo corso?

Il 2015 porterà sicuramente qualche altra storia ma è prematuro annunciare delle date precise.

È ormai chiaro che Potere e Potenza non resterà una storia isolata; avete quindi pensato di dare un nome a questa “terza serie” di Pk, dopo PKNA e PK2?

A me piace la definizione data dalla direttrice Valentina De Poli, quella di PK Nuova Era (PKNE non suona male).

In Potere e Potenza abbiamo visto un Paperino più maturo, è evidente che sia trascorso qualche anno dalle vicende di PK e PK2. Come si può integrare questa idea con un universo narrativo fisso e “congelato nel tempo” come quello disneyano?

L’universo disneyano l’ho sempre considerato un mondo in lento, lentissimo movimento in cui il tempo scorre e questo concetto ho provato a evidenziarlo nella storia, lasciando intuire che qualcosa era accaduto in questi anni di assenza di Pikappa dalle edicole. Anche il tema del passare del tempo fa parte della sospensione dell’incredulità necessaria per affrontare qualsiasi storia a fumetti.

Sappiamo che la brusca interruzione di PK2 ha lasciato in sospeso molti elementi e ha impedito di inserire alcuni elementi e sviluppi che erano già stati pianificati. Pensate di utilizzarne qualcuno in futuro, o state creando qualcosa di completamente nuovo? In Potere e Potenza c’era già qualcuna delle idee che non abbiamo fatto in tempo a vedere su PK2?

A me piacerebbe raccontare storie nuove utilizzando magari qualche spunto proveniente dalle prime due serie di PK, evitando la trappola della continuity a tutti i costi (ma rispettando le regole date e seguite fino a oggi). L’obiettivo principale sono i nuovi lettori e questi non possono essere mortificati da un passato troppo ingombrante. Tutti quelli che si avvicinano a PK devono essere in grado di apprezzare la storia.

Hai svelato diversi progetti disneyani che hai realizzato negli ultimi mesi: la reinterpretazione di Metropolis, una storia scritta assieme a Pippo Baudo, il ritorno di Gancio e Gancetto… Ci puoi anticipare qualcosa su queste storie? Quando le vedremo su “Topolino”?

Per “Metropolis” e la storia di Gancio sicuramente ne riparleremo nel 2015. La storia realizzata con Baudo sarà una piccola sorpresa ed entro la fine dell’anno dovrebbe essere pubblicata (ma prima, tra qualche settimana, uscirà “Topolino e il dollaro dell’imperatore”, un’altra avventura di Topolino e Pippo alle prese con un personaggio insolito nella San Francisco della prima metà del XIX secolo). In generale, senza entrare nei dettagli, anche il prossimo anno dovrebbe essere fumettisticamente movimentato.

Abbiamo visto che Panini ha annunciato diverse nuove serie Disney che ristamperanno cicli di miniserie pubblicati negli ultimi anni su “Topolino”, esattamente come avviene per i volumi che raccolgono cicli di storie Marvel.
Ultimamente su “Topolino” si moltiplicano questi progetti seriali, c’è una direzione precisa in merito? Agli autori Disney è stato chiesto di realizzare più storie di questo tipo, ora che si è aperta questa finestra per la pubblicazione di volumi da libreria?

Non c’è una direttiva precisa o una richiesta esplicita ma, semplicemente, una grande disponibilità da parte della redazione a valutare le proposte degli autori. È un momento secondo me molto positivo sul fronte della creatività perché i collaboratori possono sottoporre proposte con grande libertà, senza vincoli particolari – e buona parte degli scrittori sembra aver raccolto l’invito. La raccolta in volume non è un elemento condizionante: si fanno fumetti e se vengono bene magari finiscono in un libro…

Parlando del tuo lavoro extra-Disney, sappiamo che hai scritto un racconto intitolato Golem disegnato da Werther Dell’Edera per la collana Bonelli Le Storie, e sei al lavoro sulla serie Dragon Island per l’editore francese Le Lombard, scritta assieme a tua moglie Katja Centomo.
Puoi presentarci questi due progetti?

Sono due progetti a cui tengo molto e che, paradossalmente, per cause di forza maggiore, sono entrambi in discreto ritardo. “Golem” è una rivisitazione particolare della classica leggenda del golem; Werther Dell’Edera è già al lavoro e ha realizzato pagine incredibili; all’appello mancano le ultime 35 tavole che sto ultimando proprio in questi giorni. Il curatore della testata, Gianmaria Contro, si è dimostrato finora molto paziente nei miei confronti ma non devo abusare della sua cortesia e quindi a brevissimo anche questa sceneggiatura arriverà alla parola “fine”. Per “Dragon Island” il lavoro procede. La serie sarà disegnata da Antonello Dalena e la storia è un fantasy con degli eroi atipici e dei draghi atipici anch’essi. Antonello è un autore bravissimo e per l’editore Le Lombard in questi anni ha realizzato serie molto belle e di grande successo (“Ernest & Rebecca” su tutte). Ai colori ci sarà Paolo Maddaleni – un altro autore eccezionale e, per quello che mi riguarda, quando posso scrivere una storia a quattro mani con mia moglie sono sempre felice.