In occasione del lancio di Wilder, nuova etichetta indipendente di fumetti digitali, e l’imminente partenza delle prime serie originali – Australia, Elliot, Black Rock e Il cuore della città – abbiamo intervistato i due fondatori di questo ambizioso progetto creativo, le cui potenzialità appaiono sin dal principio enormi.

 

 

Jacopo Paliaga e French Carlomagno, già creatori del fumetto Aqualung, ci hanno parlato dei loro obbiettivi, oltre a raccontarci qualcosa sui primi fumetti che saranno pubblicati già dai prossimi giorni su WilderOnline.com.

 

Ciao, Jacopo e French, bentornati su BadComics.it!

Paliaga – Ciao ragazzi, è un piacere essere di nuovo qui!

Carlomagno – Ciao a tutti e grazie!

Che cos’è Wilder, e come nasce? Come si colloca questa realtà all’interno del mondo del fumetto italiano e a che tipo di pubblico si rivolge?

Australia, copertina di Simone Di MeoPaliaga – Wilder è un’etichetta indipendente che pubblica fumetti online. È nata dall’esperienza mia e di French con Aqualung, e si rivolge a tutti i lettori che cercano storie di genere e fumetti curati sotto ogni punto di vista, realizzati da autori professionisti che hanno qualcosa da dire e una continua voglia di mettersi in gioco.

Per come si colloca, a dire il vero, non lo so: i fumetti sono pubblicati solo sul web, quindi sono a tutti gli effetti dei webcomic, ma il metodo di lavorazione è lo stesso che c’è in una casa editrice (tolta, ovviamente, la stampa).

Potrebbe essere un’etichetta indipendente come Skybound o Millarworld, che raccoglie serie creator-owned, ma che le pubblica online ogni settimana, mese dopo mese, creando l’effetto di una serializzazione scalettata e ragionata. Non siamo un portale o un aggregatore di fumetti, non pubblichiamo qualsiasi cosa ci capiti sottomano. Cerchiamo di tenere alto il livello qualitativo, al pari (si spera) di molte altre realtà interessanti in Italia.

Quali sono i progetti iniziali che Wilder proporrà? Potete raccontarci di cosa tratta ciascuna serie?

Elliot, copertina di Ludovica Ceregatti e Adele MateraCarlomagno  Le serie saranno inizialmente quattro: la prima, Australia, scritta da Leonardo Favia e disegnata da Simone Di Meo, è ambientata nel continente dei canguri in un 2055 post-apocalittico.

Il secondo progetto, Elliot, di Jacopo Paliaga, Ludovica Ceregatti e Adele Matera, è la storia di un tredicenne very british, diventato da poco consapevole di possedere dei fantastici (o terribili?) superpoteri.

La terza serie in ordine di uscita è Black Rock, scritta da Dario Sicchio, disegnata da Jacopo Vanni e con i colori di Francesco Segala: in un villaggio misterioso, circondato da un cerchio di cenere, il Guardiano ha il compito di difendere gli abitanti dai pericoli al di là della Frontiera.

L’ultima proposta, ma non per importanza, è Il cuore della città, di Francesco Savino e Giulio Rincione, ambientata all’interno di una metropoli alienante in cui il protagonista è un ragazzo che si ritrova a dover viaggiare fino al cuore della città per salvare la sua anima.

Oltre a questi quattro titoli regolari, ci sono altri progetti a fumetti che potete annunciarci? Se sì, chi sono gli autori?

Black Rock, copertina di Jacopo Vanni e Francesco SegalaPaliaga   Sì, in generale ce ne sono, ma no, non possiamo annunciarli. Possiamo dirvi che tra qualche mese potrete leggere Restart, un fumetto di AlbHey Longo, completamente folle e divertente, e che sarà il primo di tre one-shot autoconclusivi che caricheremo online in primavera, realizzati da altrettanti autori differenti.

Sempre in primavera, affiliati a Wilder, faranno il loro esordio online Aqualung 3 e Vivi e Vegeta 2, entrambe divise in due parti (la seconda delle quali verrà resa disponibile in autunno). Per questioni di continuità, le nuove stagioni di Aqualung e Vivi e Vegeta verranno caricate sui rispettivi siti, e saranno sponsorizzate da Wilder.

Sul sito dell’etichetta saranno leggibili in blocco le stagioni precedenti a quella in uscita.

Wilder è evidentemente un progetto audace, come evidenziabile dallo stesso nome scelto per l’etichetta: a questo proposito, cosa c’è dietro la scelta di questo termine?

Carlomagno – C’è dietro di tutto, ore e ore di chat su Facebook con le idee più disparate. Proposte e riflessioni su altri nomi che ci convincevano, ma che poi alla fine abbiamo scartato. Wilder era il nome che cercavamo, dava quell’idea di indipendenza che ci serviva comunicare e allo stesso tempo era breve ed efficace, insomma, figo!

I fumetti digitali presentati su Wilder arriveranno mai in forma cartacea? Se sì, avete già accordi (anche di massima) con una casa editrice in particolare o proporrete questi titoli liberamente sul mercato editoriale italiano?

Paliaga – Se un editore dovesse stampare uno dei nostri titoli, vorremmo che lo stampasse per l’effettiva qualità della proposta, perché gli piace il progetto e crede di poterlo valorizzare al massimo delle proprie possibilità, e non perché costretto da un “pacchetto” o da un accordo che riguardi tutte le serie a prescindere dalla qualità. Comunque sì, ci sono già delle trattative in corso.

Siete autori audaci, Wilder è un progetto audace, ecco dunque una domanda audace: cosa sarà Wilder in un prossimo futuro, compreso tra i tre e i cinque anni?

Paliaga – Un’etichetta indipendente capace di creare fumetti sempre più belli.

Il Cuore della Città, copertina di Giulio Rincione