Ciao mamma, vado in Giappone all’apparenza potrebbe essere un fumetto rivolto agli appassionati di manga e della cultura nipponica. Ma anche se tutto nella presentazione urla “Giappone” a caratteri cubitali, in realtà i protagonisti trascorrono meno della metà del volume nella Terra del Sol Levante e, anche quando si aggirano per le strade di Tokyo, lo scenario sembra poco più di un fondale per le loro stramberie.
Il protagonista è Enrichetto Cosimo, un ragazzino delle medie che viene maltrattato dal bullo della scuola; per evitare di essere picchiato asseconda la passione del suo avversario, raccontando di essere un grande fan del suo manga preferito, di cui possiede anche tutti i volumi autografati dall’autore. Ovviamente si tratta di una panzana, ma cerca di rimediare andando in Giappone assieme a due suoi amici per ottenere ciò che ha millantato di possedere. Per farlo prendono un aereo, vanno in Giappone vivendo una folle giornata prima di tornare di fretta...
Le premesse, le motivazioni e le modalità con cui inizia il viaggio sono assurde e lasciano intuire i toni surreali con cui verrà portato avanti Ciao mamma, vado in Giappone
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