Ogni volta che Mitsuru Adachi inizia una nuova serie sportiva ambientata nel mondo del baseball (evento ormai abbastanza frequente – è arrivato a quota 7) io mi ci avvicino quasi a malincuore, consapevole dell’abilità dell’autore e della sensibilità che riesce a infondere nelle sue storie… ma perché sempre il baseball? Il rischio di ripetersi è alto, quindi sarebbe utile ad Adachi cimentarsi con sport differenti per offrire qualcosa di più vario, anche perché in alcune occasioni (Rough, Katsu!) ha dimostrato di saper gestire bene anche altre discipline.

Poi comincio a leggere il fumetto e ogni mio timore svanisce, vengo catturato dal racconto e dai personaggi, ricordandomi che nei manga di Adachi lo sport è sempre stato un pretesto e una cornice per raccontare la vita di un gruppo di studenti, tra amicizie e amori. E pochi sanno farlo con uno stile così delicato e poetico. Evidentemente il baseball è la passione del mangaka e se gli piace tanto metterlo in scena su carta, non cre...