Roberto Recchioni scrive e disegna La fine della ragione (qui trovate la nostra prima recensione), e la pressoché neonata Feltrinelli Comics lo pubblica come una bandiera. Ci mancherebbe. L’autore è importantissimo e di grande richiamo, l’argomento è di serietà notevole. Si parla dell’arrivo dell’oscurantismo, del trionfo dell’irrazionale, dell’imposizione futura di antiscientismo e rimedi della nonna a sostituire la medicina tradizionale. Si parla di un nuovo medioevo che si presenta alla nostra porta oggi, non domani, i cui semi sono già qui e stanno già germogliando. Perché La fine della ragione è un fumetto politico. Eminentemente politico. In quanto tale è una promanazione diretta dal cuore di Recchioni, che si mette a nudo in maniera immediata e senza compromessi, in modo estremamente combattivo, come già suggerisce la doppia copertina del volume, che lo ritrae vestito da samurai, pronto ad affrontare il vuoto di un paesaggio apocalittico.

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