Ritrovare un vecchio baule ricoperto dalla polvere e scoprire al suo interno una collezione dei primi anni di Linus, la storica rivista di fumetti nata nel 1965. Immergersi nella lettura di numeri consegnati alla memoria e, una volta giunti al termine, magari, riscoprire se stessi, ritrovare uno spirito e un’identità che sembravano smarriti.
Nel suo primo numero come direttore, Pietro Galeotti scriveva “Io voto Linus”, mentre una Lucy agguerrita gli suggeriva “Beh, sarà meglio!”. Era il giugno 2016, e dei piccoli cambiamenti erano già in corso d’opera, ma dopo soli sei mesi la rivista decide di trasformarsi riscoprendo le sue origini, tornando a un formato e a dei contenuti che non intendono solo omaggiare i fasti di un tempo, ma anche riprendere un discorso che nel passato più o meno recente spesso è andato smarrito.
Dicevamo, quindi, di un Linus che nel primo mese del 2017 cambia formato, tornando a quello storico, più piccolo e con la copertina rigida; un formato che ricalca quello ...
Abbiamo recensito per voi il primo numero del 2017 di Linus, edito da Baldini & Castoldi
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