Molto spesso si commette l’errore di identificare un supereroe con i poteri che possiede, tendendo invece a trascurare la storia personale, le motivazioni e il suo animo. Peter Parker era un adolescente studioso e diligente, nerd direbbe qualcuno oggi, cresciuto con sani principi ereditati dai suoi zii. La sua indole di buono non è cambiata nel momento in cui un ragno radioattivo gli ha conferito poteri proporzionali a quelli di un aracnide e sin dagli esordi la sua carriera è stata caratterizzata dal mantra “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”. Dando quindi per assunto che non sono i poteri a definire un supereroe ma la sua stessa umanità, proviamo a ribaltare il nostro scenario e immaginiamo un mondo in cui nascere con i poteri sia la norma. Una società in cui oltre il 75% della popolazione è dotata di un Quirk, un talento fuori dal comune, che generalmente si manifesta intorno alla pubertà e in cui fare l’eroe è un mestiere. Ecco quindi nascere e proliferare scuole supe...
Abbiamo recensito per voi i primi due numeri di My Hero Academia di Kohei Horikoshi, pubblicati in Italia da Star Comics
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