Con il quinto e penultimo capitolo di Nathan Never – Generazioni, arrivato in edicola a fine settembre, ci spostiamo dallo spazio distopico di Base lunare Alfa a una Londra non meglio precisata a livello temporale ma ben connotata da quello estetico, ribattezzata per l’occasione Steam City.
Dopo la science fiction televisiva di Spazio 1999 e i balloon delle strisce di Jeff Hawke, con L’era delle chimere la chiave di volta e l’ispirazione del soggetto – firmato come sempre da Antonio Serra – mutano ancora una volta e non sono tanto imperniate su opere del passato, quanto più su un genere: lo steampunk.
Sfogliando il fumetto, inoltrandosi nelle sue atmosfere, è inevitabile che il pensiero vada a maestri della Letteratura come Arthur Conan Doyle, Robert Louis Stevenson e Jules Verne. I nomi di alcuni comprimari non lasciano tuttavia dubbi e i riferimenti a capolavori letterari sono pure precisi: Frankenstein, di Mary Shelley, e L’isola del dottor Moreau
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