Nel 2010, a quasi un anno dall’uscita di Avatar nei cinema di tutto il mondo, Leo Ortolani omaggia con un fumetto l’ultimo successo di James Cameron (lo è tuttora, visto che il regista non ha ancora diretto altri film). Se Star Rats aveva entusiasmato l’autore per l’opportunità di avere un titolo palindromo, in questo caso decide di sfruttare la possibilità di invertire due lettere per ottenere Avarat, un richiamo al suo personaggio più famoso: Rat-Man.

Il protagonista della vicenda, però, non è il super eroe in calzamaglia gialla e nemmeno – perdonate il gioco di parole – il suo avatar sfruttato in precedenza per raccontare storie ambientate in universi fantasy, in una galassia lontana lontana o nell’antica Sparta.

Inizialmente, la storia sembra soltanto un’altra avventura in un mondo esotico, ma il viaggio su Pandora si rivelerà essere un’esperienza vissuta da una versione “in borghese” di Rat-Man: un individuo che chiaramente con...