Lo. scorso 4 dicembre è uscito In questa storia che è la mia, il sedicesimo album in studio di Claudio Baglioni, pubblicato a sette anni di distanza dalla sua precedente raccolta di inediti; il cantautore ha dichiarato di averlo concepito come una sua autobiografia, realizzato con uno stile anni ’70. Tra i vari brani in cui l’artista ripercorre la sua carriera c’è anche Uomo di varie età, promosso online attraverso un videoclip musicale realizzato da Carmine Di Giandomenico.

 

 

Il fumettista abruzzese ha realizzato una serie di illustrazioni che rappresentano momenti della vita del cantautore romano, dall’infanzia ai grandi concerti; le immagini sono state animate e scorrono sullo schermo anche sotto forma di vignette, tradendo le origini del disegnatore. Di Giandomenico è un fan di Baglioni e questa non è la sua prima collaborazione con lui: nel 2000 aveva lavorato alla componente grafica della città virtuale sul suo sito, mentre nel 2012 ha elaborato visivamente delle fotografie pubblicate all’interno del libretto di Un piccolo Natale in più.

I due artisti hanno spiegato come hanno lavorato a Uomo di varie età:

 

Claudio Baglioni – È un gioco di parole ma è, anche, la verità. Sono un uomo di varie età, almeno nel doppio senso essenziale che questa definizione contiene: le stagioni della vita, innanzitutto – l’infanzia con la misteriosa fascinazione della musica; l’adolescenza, passata a rincorrere il sogno di fare di quell’arte la mia vita e il mio mestiere; gioventù e maturità, a vivere consensi e successi inimmaginabili e infinitamente al di là di qualunque aspettativa – ma anche le varie stagioni musicali, tutte profondamente diverse tra loro, vissute e create in questi cinquant’anni di dischi e concerti. Uomo di varie età è tutto questo. Un brano che non è solo la mia storia personale, di uomo e artista, fatta canzone, ma che è anche il fiume emozionale nel quale scorrono energie, vibrazioni, pensieri, desideri e sogni di questo album-racconto, che ha la struttura di un’Opera breve, e del quale, questa ballata rock, incarna il percorso melodico principale.

Carmine Di Giandomenico – Mi hanno inviato in anteprima il brano, l’ho ascoltato più volte e ho iniziato a lavorare sulla base del testo da metà novembre. Due settimane per trovare la quadra della storia sono volate. Mi ha aiutato il fatto che il pezzo fosse molto descrittivo. Certo, la sensazione era di avere in mano un diamante, con la paura di romperlo. Ho ragionato molto su come visualizzare il pezzo, ho fatto 3-4 versioni dello storytelling. Ascolti la musica, leggi il testo, stendi le immagini. Un lavoro lungo di ricerca.

È un brano abbastanza complesso, racchiude 50 anni della vita musicale di Claudio Baglioni. È la carriera di un titano. Mi sono trovato in una situazione da far tremare i polsi. Per due settimane non ho dormito per la tensione. Ora provo riconoscenza per Claudio. Avrebbe potuto chiamare il mondo, il fatto che abbia voluto me è stato il più bel riconoscimento che ho ricevuto per trent’anni di carriera. Una carezza. Anche se a distanza, mi sono sentito accolto in famiglia.

Il tempo a disposizione era poco. Ho giocato molto sui cambi scena, sugli stacchi, sugli stacchi per analogia. Il videoclip è in bianco e nero, con di volta in volta uno o due elementi colorati. Sono 120 frame per 5’ 40’’ di durata, un vero e proprio cortometraggio che raccoglie 50 anni di musica di Claudio. Per chi sa coglierlo, c’è anche un omaggio latente alla “Scuola di Atene” di Raffaello. È stata dura perché il non potersi vedere ha rallentato tutto. Mandavo i materiali e nella nottata ricevevo le annotazioni, e così via. Anche per il montaggio abbiamo lavorato a distanza. Ermanno Di Nicola e il fratello Angelo hanno montato i frame seguendo la mia regia in nottate in cui abbiamo condiviso lo schermo e ci siamo confrontati in collegamento audio. Per noi artisti è triste lavorare così, c’è più empatia stando vicini.

 

 

Fonte: Claudio Baglioni | Il Centro