Pirati dei Caraibi: i 15 momenti più iconici

Mirko D'Alessio

23 Maggio 2017 23:24 · aggiornato il 23 Maggio 2017 alle 23:24

A Pirate's Life For Me Sono le parole che fanno da sfondo agli eventi del franchise e con cui si apre il primo film. Il testo e la melodia sono presi direttamente dall’attrazione di Disneyland e Walt Disney World dedicata a Pirati dei Caraibi. Peccato solamente per la poca coerenza della traduzione italiana con cui si passa da un “Yo Ho, Yo Ho, la spada, il corvo, il mare” e da “Yo Ho, beviamoci su” nel primo film a “Yo Ho, Yo Ho, la spada è qui con me” e “Trinchiamo allegria Yo Ho” nel terzo. Una grandissima occasione sprecata.
"Benvenuto a Port Royal" Non servono parole per introdurre Jack Sparrow. L’entrata in scena di Johnny Depp è semplicemente perfetta e ci racconta con poche immagini tutto quello che c’è da sapere del suo personaggio. La musica trionfale e il suo atteggiamento pomposo in contrasto con la realtà dei fatti, ovvero che la sua barca (e non nave!) sta di fatto affondando, è esilarante.
"Ricorderete questo giorno... ...come il giorno in cui avete quasi catturato Jack Sparrow" è una frase piuttosto ricorrente, ripetuta in diverse varianti. Il nostro Jack sembra sempre trovare una via di fuga (a volte metaforica) anche in situazioni di estremo svantaggio se messo alle strette.
"La luce della luna ci rivela per ciò che siamo in realtà" "Cominciate a credere alle storie di fantasmi, Miss Turner? Ci siete dentro". Il momento in cui Barbossa e la ciurma della Perla Nera mostrano a Elizabeth gli effetti della Maledizione è di grandissimo effetto.
"Dritti alla meta...e conquista la preda!" Il rapporto tra Jack e mastro Gibbs non può non figurare tra i momenti migliori del franchise. A interpretare il personaggio c'è l'attore Kevin McNally.
Dead Men Tell No Tales “I morti non parlano”. Fa specie pensare che una frase pronunciata dal pappagallo Cotton in Pirati dei Caraibi: La Maledizione della Prima Luna sia diventata, 14 anni dopo, il titolo statunitense del quinto episodio del franchise (nei mercati internazionali - come in Italia - si intitola La Vendetta di Salazar). Si tratta, anche qui, di una citazione a una battuta delle attrazioni di Disneyland. La stessa battuta viene ripetuta anche in “Ai Confini del Mondo” all’inizio della sequenza dedicata allo scrigno di Davy Jones. Ulteriore errore della versione italiana che traduce “Dead men tell no tales” con “L’uomo morto non racconta bugie”.
"Perché hai bruciato il rum?" Il rum è uno dei protagonisti indiscussi della serie. Divertentissimo il momento del secondo film in cui Jack Sparrow rivede Elizabeth per la prima volta e chiede a Gibbs a “nascondere il rum” visto quanto accaduto in passato. Altrettanto esilarante il momento di silenzio dopo che Will Turner invita la ciurma a usare anche il rum come esplosivo per combattere il Kraken.
Lo scontro finale Scenografia, fotografia, coreografia. Lo scontro finale, sulle splendide note accreditate a Klaus Badelt, anche se di fatto frutto di una collaborazione tra moltissimi compositori, è davvero avvincente. Molto toccante anche la morte di Barbossa, che torna a sentire “freddo” dopo anni di maledizione passati a non poter assaporare una mela.
Tortuga: Scarlett e Giselle In Pirati dei Caraibi una tappa a Tortuga è sempre d'obbligo. Se poi ci sono anche Scarlett e Giselle con i loro ceffoni (meritati o meno) a Jack, ancora meglio.
Fuga dai cannibali I modi escogitati da Jack per fuggire dall'isola dei cannibali sono folli e divertentissimi. Come dicevamo, il nostro pirata riesce sempre a trovare una via di fuga, anche se a volte per un soffio.
Il ritorno di Barbossa "Orsù, ditemi, che ne è stato della mia nave?". Un colpo di scena finale semplicemente pazzesco. Considerato l'impatto avuto dal personaggio sul pubblico con il primo film, il ritorno di Barbossa è stato estremamente gradito.
Lei ti seguirà! Un inizio semplicemente spettacolare. Il terzo film del franchise si apre, in modo inatteso per il franchise, con un coro di gente condannata a morte che canta a gran voce che “la gloria corre nell'aldilà”. In originale si parla di “Hoist the colors”, un invito a guardare la morte in faccia con orgoglio, perché di fatto “never shall we die”. Mai moriremo.
"Perduti, questo siamo...." “Perdersi è l'unico modo per trovare un posto che sia introvabile” ci dice Barbossa. “Altrimenti chiunque saprebbe come trovarlo”. Con una nave sperduta tra i ghiacci, sulle splendide note di Hans Zimmer, si apre una spettacolare sequenza alla ricerca di un modo per entrare nello scrigno di Davy Jones.
Su le bandiere! Il discorso di Elizabeth alla ciurma potrà sembrare un po' eccessivo, ma il momento che segue è di grandissimo impatto. I Pirati nobili giurano di restare uniti contro il nemico, gridando all’unisono “Su le bandiere!”. In originale, con un diretto riferimento al coro del prologo, il grido è “Hoist the Colors!”. Ennesima occasione sprecata per la versione italiana.
"Se tu avessi una sorella e un cane, sceglierei il cane" Il quarto film, nonostante una serie di scene ad alto tasso di spettacolarità, risulta purtroppo il meno incisivo di tutti gli altri. Merita un posticino in extremis uno dei momenti finali del film, che ci dimostra ancora una volta il rapporto conflittuale tra Jack Sparrow e le donne, in questo caso Angelica. "Anche io ti amo, sempre amata, sempre ti amerò…” le dice Jack, che sembra sincero. “…e ti saluto”.