Harry Potter

Fonte: Salani.it

Ricordate l'operazione Piuma? Qualche settimana fa, alcuni siti italiani dedicati a Harry Potter avevano lanciato una protesta di massa: inviare alla casa editrice Salani una busta contenente una piuma, per protestare contro i lunghi silenzi e chiedere di accelerare i tempi della traduzione. Ecco cosa risponde la Salani, in un comunicato apparso oggi sul loro sito ufficiale:

In risposta alle mail dei fan di Harry Potter

I libri si possono dividere in due gruppi: quelli ‘dell’ora’ e quelli ‘di sempre’.
John Ruskin

L’alta considerazione che abbiamo dei lettori affezionati ai libri in generale, e a quelli di Harry Potter in particolare, ci spinge a qualche precisazione in risposta alle mail di protesta.

Il lavoro di traduzione di Harry Potter and the Deathly Hallows è cominciato immediatamente, la redazione della Salani lavorerà tutta l’estate con una tempistica ferrea, impegnata prima nella revisione e nell’uniformazione del testo e successivamente nel coordinamento delle fasi di bozze, stampa e distribuzione, come già sintetizzato nel comunicato del 25 luglio scorso.

Realizzare un libro non è produrre un gadget ed Harry Potter non è un prodotto di consumo. È molto di più. È un ulteriore tassello di grande letteratura in un catalogo che raccoglie i libri che abbiamo scoperto e che sono piaciuti a noi, prima di tutto, e che nel tempo sono diventati patrimonio di tanti lettori; un catalogo di autori che hanno suscitato grandi passioni, come Roald Dahl, Astrid Lindgren, Philip Pullman, Daniel Pennac, Luis Sepulveda, solo per citarne alcuni oltre a J.K. Rowling.

Harry PotterI libri veri non sono soggetti alle mode, e lavorare coi libri ci ha insegnato che la pazienza,la concentrazione, la cura dei dettagli e il tempo sono ancora dei valori, e per sempre. È per questa ragione che non abbiamo voluto spezzettare il testo del settimo libro di Harry Potter e affidarlo a più traduttori, con rischi che ben si possono immaginare, come ipotizziamo stia avvenendo all’estero, e in particolare in quei Paesi dove la grande diffusione dell’inglese ha costretto gli editori a comprimere i tempi di traduzione per esigenze di mercato.

Quanto a chi ci accusa di operazioni di marketing e di speculazione, guadagneremmo sicuramente di più a pubblicare il settimo e ultimo volume di Harry Potter nel più breve tempo possibile…

Ci uniamo inoltre alla protesta per l’azione di ‘spoileraggio’ (nuovo termine entrato nella comprensione dei fan di Harry Potter dopo l’uscita di questo settimo volume) da parte dei media. D’altra parte il gusto della sorpresa è stato rovinato persino ai lettori di lingua inglese. Ci preme però sottolineare che il valore della scrittura di J.K. Rowling non si esaurisce nella trama, nella pura azione e nei colpi di scena.

Ringraziamo infine tutti coloro che ci hanno mandato una lettera o una mail legate all’Operazione Piuma: non si era mai vista, a nostra memoria, una protesta così civile, raffinata e commuovente. Sono circa un centinaio a oggi le lettere ricevute e il commento in casa editrice è che solo la magia di Harry Potter poteva stimolare tanta creatività. Le piume ricevute saranno per noi una ulteriore esortazione a fare bene il nostro lavoro, il che per noi non significa fare il più velocemente possibile, ma il meglio possibile.

Questo è quanto. Servirà a qualcosa, secondo voi, ricordare alla Salani che sono stati proprio loro ad affidare il quinto libro a più di un traduttore, con i ben noti risultati? O che il problema degli spoiler non è affatto nato con questo settimo volume, ma si era posto anche con il sesto (altri 5 mesi di attesa, durante i quali praticamente tutti i lettori italiani erano stati spoilerati)?

O che "commuovente" non è una parola che appartiene alla lingua italiana ("commovente", al limite), e ciò non depone granché bene, nel comunicato ufficiale di una casa editrice?

Non servirebbe a nulla. Però è davvero curioso come la Salani accusi gli editori francese, tedesco, olandese eccetera di "comprimere i tempi di traduzione" (il che, come hanno appena detto, per loro equivale a "tradurre male"), adducendo come motivazione il fatto che in quei Paesi tutti parlano inglese, e se la traduzione non esce in fretta non la compra nessuno… Be', non so voi, ma a chi vi scrive sembra che questo voglia dire: "Siccome voi siete italiani e quindi l'inglese non lo parlate, noi possiamo pure prendercela comoda e fare un lavoro accurato, tanto anche se esce a gennaio lo comprerete comunque: voi non sareste in grado di leggere quello inglese, a differenza degli olandesi."

Saranno pregiudizi da parte nostra…Intanto, ricordiamo che l'edizione italiana uscirà il 5 gennaio 2008.