Sdraiato a dormire di notte in mezzo ad altri schiavi un uomo si gira e vede accanto a sè una donna sveglissima che lo fissa intensamente, si avvicina e gli prende la mano in modo da usarla per procurarsi un piacere che non ha nulla a che vedere con il sentimento, ma solo con la soddisfazione dell'esigenza di un corpo. Finito l'atto, piange.
Che quella scena sia importante è evidente dalla maniera in cui Steve McQueen ha fatto di tutto per metterla in apertura, costringendosi poi ad un gioco di flashback per poter raccontare tutta la storia per bene. Ma è anche una delle molte che potrebbero essere separate dal film senza che nulla cambi, momenti che vivono da soli e paiono molto più forti della trama che invece gioca sulle solite dinamiche di disprezzo di una malvagità estrema (per questo l'unico carattere interessante è quello ambiguo di Benedict Cumberbatch).

Ci sono realmente poche conquiste contenutistiche per un film come 12 ...