Non è certo la sfumatura quel che interessa a 12 Soldiers, film che racconta del primo contingente mandato in Afghanistan dopo l’11 Settembre. Storia vera di un commando che combattè per primo i talebani in un luogo sconosciuto di cui non sapevano nulla e del quale erano i primi a comprendere le difficoltà. Lo fecero assieme ai locali afghani opposti al regime dei talebani, per i quali per l’appunto non c’è molto beneficio di complessità: sono vestiti di nero, hanno sempre e solo espressioni aggrottate ed entrano in scena fucilando donne colpevoli di aver studiato. 12 Soldiers non è quello, non è cinema equo con tutti e rispettoso, ma cinema solido, un blocco di granito che non usa il film per veicolare idee politiche, ma che usa quelle idee manichee per migliorare il film, per dargli la coerenza e l’inscalfibile certezza non tanto dei fatti ma delle virtù.

Nonostante la storia sia vera, tratta dal libro Horse Soldiers di Doug Stanton, l’operazione degli sceneggiatori Ted Tally...