A una prima occhiata Love & Peace sembra la deriva di Sion Sono verso Takashi Miike, cioè verso un cinema furioso e demenziale, che scappa dalla logica nel senso stretto e abbraccia l’umorismo caotico e anarchico. In realtà è una versione solo più ironica dei suoi soliti film e della disperazione dei suoi personaggi.

Detto in parole povere il film racconta di un impiegato derelitto, preso in giro da tutti, remissivo e insoddisfatto, un complessato che sogna di diventare una rock star dal suo appartamento e, trovata una tartarughina di mare, affida a lei i propri sogni. Questa si perderà, finirà nelle fogne e lì troverà una comunità di oggetti e animali perduti, resi parlanti da un barbone dotato di caramelle magiche. Per un errore a lei sarà data la caramella che fa avverare i desideri e non quella per parlare, così la vita del suo ormai ex padrone comincerà a cambiare.

Quello che separa Love & Peace dalle equivalenti follie di Takashi Miike è proprio l’assenza di un sottofondo...