Non è l’apocalisse che ha svuotato le città dagli esseri umani, che li ha decimati e costretti a vivere come barboni silenziosi a rendere a A Quiet Place uno dei migliori film di tensione dell’ultimo anno, nemmeno il mistero intorno alla minaccia che ha causato questo mutamento e che obbliga tutti a non fare il minimo rumore, ma le molte maniere in cui il buon padre della famiglia che seguiamo ha modificato la vita sua e dei suoi familiari per poter vivere nel silenzio. È insomma prima di tutto una questione di scrittura A Quiet Place, film che trasforma un’idea di regia (lavorare sull’assenza di suoni e quindi sulle immagini) in una di trama (la minaccia per i protagonisti viene proprio dal sonoro) e che, nonostante il suo voto di silenzio rotto solo occasionalmente con buone ragioni, ha nella regia un buon servo della sceneggiatura.

Infatti è lo script che Bryan Woods e Scott Beck hanno scritto assieme a John Krasinski (attore protagonista oltre che regista) a partire da ...