È un tema vecchissimo (per il cinema) quello di “Chi è l’altro?” (chi è la persona che vive accanto a me? La conosco veramente?) un tema solitamente declinato dal punto di vista della donna, creatura indifesa d’elezione in sala, corpo che subisce lo stordimento dei sentimenti e che teme la violenza del sopruso e scappa dai killer o dai mostri che la vogliono svestire e possedere. A mentirgli di solito sono mariti avventurieri o agenti segreti di nascosto, infedeli, killer, spie, bugiardi di incredibile abilità, i protagonisti del genere, anche solo assassini occasionali, l’importante è che le donne subiscano sempre le conseguenze del thriller, l’ansia del dubbio o la scoperta della realtà. Qui invece Zemeckis ribalta tutto, come Orson Welles fece con il noir in Lo Straniero: è una donna ad essere forse una spia doppiogiochista ed un uomo ad essere roso dal dubbio reso insostenibile da un amore che motiva i gesti più incredibili.

Dietro l’incredibile fascino pop della confezione d...