In un mondo primitivo (20.000 a.C.) ritoccato in computer grafica per avere colori più accesi, qualità pittoriche e paesaggi più grandi degli uomini, più spirituali, più epici, più evocativi, alcuni uomini di una tribù antichissima che però porta tutti nomi di lettere greche (Rho, Xi, Sigma, Alpha, Tau, Kappa…) sono a caccia di bufali vicino ad un burrone. Il piano non eccessivamente lungimirante è di spingere la mandria di bufali giù dal precipizio, decimarla e così poter affrontare un numero gestibile di bufali rimasti.
Non tutto andrà benissimo e uno dei membri della tribù, il più giovane, inesperto e timoroso, verrà travolto e buttato anch’egli nel burrone. Non si schianterà a terra perché finirà su una sporgenza del precipizio grande a sufficienza per ospitarlo. Privo di sensi. Genitori e amici lo crederanno morto e piangeranno ma invece è sopravvissuto con una caviglia slogata.

Parte qui il survival movie invernale un po’ Revenant senza gusto e con moltissime ambizioni che ...