I bambini.

In questa storia molto ordinaria di una donna che sta per sposarsi e sempre di più si rende conto che l’uomo con cui dovrebbe farlo è un coacervo di egoismo e mentalità retrograda (a vederlo ci si chiede come sia possibile che se ne accorga ora), mentre stringe un legame più forte con un collega professore elementare come lei, si inseriscono i bambini della scuola in cui i due lavorano.

Così una struttura abbastanza convenzionale con l’aggiunta dell’elemento delicatissimo “bambini” è iniettata di una forma di dolcezza ipercalorica e posticcia, molto simile all’idea che tutti abbiamo della dolcezza e poco capace di rappresentare questo sentimento per come lo si incontra nella vita.

Non c’è infatti niente di più bieco dell’uso spregiudicato dei bambini teneri al cinema (o in televisione) e Anche Senza di Te affianca il nascere di un amore a continue spallate al bene dei bambini, ai loro sguardi teneri e alle piccole frasi di dolce assurdità. Quanto peggio lo fa con una direzio...