Annientamento
di Alex Garland
12 marzo 2018
Un plotone di donne si avventura in una zona contaminata da una presenza aliena in cui non sanno cosa troveranno, con l’obiettivo di recuperare o ritrovare i resti di una squadra di uomini andata lì mesi prima e mai tornata (o quasi).
Cosa possiamo dire sia naturale e cosa invece possiamo dire non lo sia?
Cosa possiamo dire sia naturale e cosa invece possiamo dire non lo sia?
È di nuovo questa la domanda che si pone Alex Garland dopo Ex Machina.
E se esistesse qualcosa di diverso dalla vita come la concepiamo l’accetteremmo?
Sono tutti interrogativi pesanti e molto dichiarati che schiacciano il film obbligandolo a un’eccellenza cui non arriva mai. Anzi, sotto il peso di questi interrogativi, Annientamento finisce per essere decisamente irrisolto.
Estasiata, spaventata, incuriosita e poi intimamente turbata, la professoressa di biologia con un passato militare di Natalie Portman è la testimone di questa nuova maniera di intendere l’esistenza. A metà tra la fascinazione di Arrival (quella scientifica, radicata nelle nozioni e non solo limitata a ciò che appa...
Alla ricerca di un altro plotone e della scoperta di cosa si celi dietro un fenomeno naturale inspiegabile, Annientamento contempla con gli spettatori qualcosa di nuovo
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