Shakespeare non era Shakespeare. Forse.

Forse era un conte raffinatissimo che scriveva di nascosto e dava i suoi testi a un prestanome che si prendeva la gloria, tutto perchè era sconveniente per un nobile essere anche un autore teatrale e lui ci teneva a veder comunque rappresentato quel che scriveva. Il conte in questione ad ogni modo ha avuto una vita shakespeariana fatta di intrighi di corte, agnizioni, svelamenti e clamorosi colpi di scena tra il politico e il sentimentale.

L'impressione è che Roland Emmerich riesca meglio quando le spara proprio grosse e non quando cerca un'impensabile equilibrio nella descrizione di una realtà probabile che qualcuno ci vuole tenere nascosta. Che Shakespeare non fosse quello che crediamo è fatto accademicamente noto, ma la fantabiografia, comunque romanzata, comunque agiografica, di un personaggio sul quale non si hanno notizie, che viene spacciata per vera è un po' pesante.

Non è questione d...