Si apre con un gran bel 3D che rimarrà tale, ben usato, a diversi piani, sempre evidente e impeccabile lungo tutto il resto del film (caratteristica ormai rarissima) Ant-Man and The Wasp, secondo film dedicato all’eroe che si restringe e si allarga, il primo senza nessun ombra di Edgar Wright nella scrittura. E si vede.

Ora Ant-Man ha un film 100% Marvel, sempre diretto da Peyton Reed, uno classico e convenzionale per gli studios della casa di fumetti in ogni svolta, tono e soluzione, già a partire dalle musiche. Perfettamente in linea con la forma del resto dell’universo. Si perde quella travolgente personalità che aveva il primo (nonostante la fotografia di Dante Spinotti), a favore dell’equilibrio narrativo per la quale gli studios sono noti. Il risultato è chiaramente inferiore e meno devastante ma lo stesso di ottimo livello e godibile.

Scritto dallo stesso Paul Rudd assieme alla coppia di Spider-Man Homecoming, Chris McKenna e Erik Sommers, assieme a Gabriel Ferrari e Andrew Barr...