Non bisogna affrettarsi davanti ad Apostolo, il nuovo film di Gareth Evans distribuito da Netflix, perché la sua qualità migliore è il saper cambiare lentamente sotto i nostri occhi. A differenza di molti altri film questo non ha dei colpi di scena che cambiano la trama, rivoltandola, ma delle scoperte che cambiano il film stesso. Quando pensi di essere davanti ad un certo tipo di film Apostolo cambia, lo fa piano piano, bruciando le sue carte lentamente fino a trascinarti in un altro genere, e poi all’interno di esso sempre più in basso, sempre più hard core. Fino alla fine.
La storia parte come una caccia di un fratello nei confronti di una sorella scomparsa. È lo stesso spunto di The Raid – Redemption, il film che ha lanciato Gareth Evans nell’Olimpo dei grandi registi a partire dall’Indonesia, forse il film d’azione e arti marziali più importanti da Police Story di Jackie Chan, eppure in Apostolo non c’è nulla (o quasi, ma poi ci arriviamo) di quel film. Qui il fratello va ce...
Un fratello va a recuperare la sorella rapita da una comunità dominata da un Apostolo e troverà un inferno
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