Quando, dopo dieci anni, si decide di fare il seguito di un thriller erotico, le ragioni devono essere economiche (da parte dei produttori) e un tentativo di risollevare la propria carriera (per quanto riguarda la protagonista). Se sulle motivazioni non c’erano dubbi, erano diverse invece le possibili strade da seguire per dar vita alle nuove avventure della scrittrice di gialli più pericolosa del mondo. Si poteva premere l’acceleratore sul sesso e rendere il prodotto ancora più esplicito. Si poteva puntare tutto sull’intreccio poliziesco e cercare di costruire un thriller sufficientemente convincente. E, infine, si poteva propendere sull’autoironia, considerando quanto questo genere di film tenda al ridicolo involontario.

Purtroppo, nessuna di queste strade viene presa fino in fondo. Di sesso se ne vede pochissimo (la Stone non si impegna molto e forse è un bene, perché il decennio passato si vede decisamente sul suo corpo) e anche q...