Il punto debole di quasi tutti i sequel è la sceneggiatura. Come motivare il nuovo problema dell'eroe? Come convincerci che quei personaggi che abbiamo visto vivere un'avventura sapientemente motivata abbiano ancora l'energia per giustificarne un'altra? Come rassicurarci rispetto al sospetto che il sequel (Benvenuti al Nord) sia stato deciso per il sacrosanto diritto di provare a rifare una barca di soldi al botteghino dopo il successo del primo capitolo che in principio non prevedeva sequel (Benvenuti al Sud)?
La risposta è teoricamente semplice: facendosi il mazzo per realizzare una buona sceneggiatura. E' solo in questo modo che può accadere il miracolo cinematografico: interessi produttivi e attenzioni artistiche coincidono. Spesso i sequel si aprono con sconcertanti rovesciamenti di senso rispetto alla chiusura del capitolo precedente (memorabile il secondo Matrix, dove Neo, che avevamo lasciato zompare felicemente di qua e di là fu...
Sarebbe stata benvenuta una sceneggiatura di ferro. Invece il sequel di Benvenuti al Sud funziona solo per qualche gag smarrendo la principale qualità dell'originale...
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