Nella stessa annata di Sunset Song arriva un altro film di Terence Davies, anch’esso in costume, anch’esso una storia di emancipazione femminile.
La protagonista è la poetessa Emily Dickinson e il film ambisce a raccontarne la vita, non tanto soffermandosi sugli eventi ma sull’approccio e lo scontro con una società non delle più morbide. Dunque non ciò che accadde ad Emily Dickinson ma come le condizioni che ne hanno influenzato il vivere abbiano influito e decretato il suo umore, il suo temperamento e le sue idee. L’intento è subito evidente dalla serie di straordinarie contraddizioni messe in scena (sempre più potenti con il procedere degli anni), da come una giovane ribelle che gode del proprio ribellismo diventi una donna matura piena di amarezza e rimpianto.

Non c’è agiografia né mitologia, semmai è una valanga di compassione quella che caratterizza il film, onesto e spietato con i suoi soggetti ma purtroppo totalmente privo di quell’aura soffice ed emotiva che caratterizza