Ci sono diversi modi di fare un film sulla situazione in Syria. Tra tutti questi Insyriated si presenta subito come il meno retorico, il più umano e il più universale, uno che non serve lo scopo di definire se stessi e la propria posizione politica trattando un tema noto, ma serve semmai lo scopo di raccontare persone convenzionali in una situazione ordinariamente terribile.
Questa giornata nella vita di un appartamento di Damasco secondo il belga Philippe Van Leeuw (ex direttore della fotografia al secondo lungometraggio da sceneggiatore e regista), è una maniera di mettere in scena con la suspense che il pubblico merita l’impossibilità di risolvere i più acuti dilemmi morali.
Nella casa di una famiglia borghese (madre, due figli, nonno e domestica) vive anche una coppia con neonato e una ragazza, sono ospiti di guerra, persone in transizione, barricati per evitare di morire in una giornata di scontri. All’inizio il giovane uomo neopadre esce di casa e riceve un colpo da un cecchino c...
Con un appartamento, alcuni personaggi e le scelte più difficili da prendere Insyriated infonde tensione ad una storia di grandissima umanità
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