C’è una routine ben collaudata e nota per il cinema e la televisione dietro Unsane, quella della paranoia e della paura del sistema che si rivolta contro il singolo. Una donna come tante altre chiede un consulto perché è stata vittima di stalking nei due anni precedenti e ne vuole parlare, firma dei fogli alla fine, moduli standard le dicono, e si ritrova involontariamente ricoverata in una clinica per malati di mente. Ha firmato lei per essere trattenuta 24 ore. Darà in escandescenza per il sopruso così le 24 ore diventeranno 7 giorni con lo spauracchio di non uscirne più.

Potrebbe essere Ai Confini Della Realtà, se ci fosse un po’ di fantastico, potrebbe essere Black Mirror se ci fosse della tecnologia di mezzo, invece è un film di tensione che inizia con questa oliatissima routine dell’incubo in cui la protagonista è impotente e in mano alla burocrazia, vittima delle istituzioni mentre nessuno intorno a lei le crede, per poi diventare qualcosa di più complesso e politicamente attivo...