Black Panther
di Ryan Coogler
14 febbraio 2018
Nel cuore dell’Africa c’è un popolo che vive segretamente e pratica arti marziali come nei film hollywoodiani si immagina facciano gli asiatici. Questo luogo si chiama Wakanda e protegge un livello culturale, economico e soprattutto tecnologico molto più avanzato del resto della Terra, di fatto è come stare su un altro pianeta. La Marvel del post Guardiani della Galassia continua a cercare di stare il meno possibile sulla Terra e spostarsi quando può in luoghi remoti o fantastici (Asgard, Wakanda, le dimensioni del Dr. Strange, lo Spazio ecc. ecc.) e anche l’esordio di Pantera Nera, da noi americanizzato in Black Panther al pari di Spider-man, non fa eccezione.
La Marvel spesso ha dato il suo meglio con i personaggi di seconda fascia, quelli meno famosi e più di nicchia, sperimentando un po’ di più e con meno lacci, come visto in Doctor Strange, ma questo non è il caso. Black Panther è pensato come un atto di militanza afroamericana, al pari del fumetto originale (che però nasce negli ...
Dedito alla propria causa e appesantito da un dovere politico prima che di intrattenimento, Black Panther non trova ma il tono giocoso e divertito dei Marvel Studios
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