Lo diceva Roy Batty con le parole di Rutger Hauer ancora prima del gran monologo finale: “Se solo tu potessi vedere quello che io ho visto con i tuoi occhi…”.

Vedere qualcosa ti cambia e non puoi più essere lo stesso, il principio su cui si basa il cinema.

Lo dice anche Dave Bautista, replicante nascosto che il cacciatore Ryan Gosling scova all’inizio di Blade Runner 2049, che la maniera in cui il protagonista agisce non sarebbe tale “se tu avessi visto un miracolo”. Anche se gli occhi non sono così onnipresenti come nell’originale, a ogni modo quel che vedi ti cambia, mentre quel che ricordi determina ciò che sei. Il nuovo Blade Runner è innestato sui due assi principali su cui era incentrato l’essere umani nel mondo dei replicanti: “Veri ricordi uguale vere reazioni umane”. Anche qui la possibilità di ricordare qualcosa di vero discrimina chi è sintetico da chi non lo è.

Blade Runner 2049 affida a quest’impianto la sua fedeltà ai temi dell’originale ma in realtà va a finire sub...