Oggi più che mai sono naturalmente portato a domandarmi quale sia l'effettiva caratura di un filmmaker come Ridley Scott.

Mentre suo fratello, il compianto Tony, è paradossalmente riuscito a mantenere una propria cifra stilistica, estetica, che con alterne fortune economiche è stata riadattata di volta in volta al machismo reganiano di un Top Gun, alla logorrea tarantiniana di un True Romance, alle serrate necessità narrative di thriller ispirati a storie vere o meno come Domino, Unstoppable o Man on Fire, Ridley ha sempre spaziato fra le vette della genialità artistico-commerciale e degli scivoloni avvolti da quell'inconfondibile patina e luminosità da brochure pubblicitaria.

Il mio dubbio è probabilmente destinato a rimanere tale. Quello che non posso in alcun modo mettere in discussione è come Ridley Scott sia riuscito a tirare fuori dal cilindro a tre capolavori totali come Blade Runner, Alien e I Duellanti.

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