Ci sono praticamente tutte le metafore possibili della gioventù in Blue My Mind – Il Segreto Dei Miei Anni. Quando il film di Lisa Brühlmann inizia a svelare le sue carte, cioè il fatto che flirta con il fantastico, è subito chiaro la mutazione sia lì a fare da parallelo con il concetto del corpo giovanile che cambia e con l’inizio delle mestruazioni, la rabbia giovane, i genitori percepiti come estranei e la sensazione di non appartenere al mondo in cui si vive.

Mia arriva in una nuova città, in Svizzera, e quindi in una nuova scuola. È subito attratta da alcune compagne di classe più ribelli (ribelli svizzere!) che con una certa difficoltà inizia a frequentare. Durante un gioco di soffocamento ha delle visioni, visioni sott’acqua. Il giorno dopo le iniziano le mestruazioni e nota che due delle sue dita del piede si sono unite, è proprio comparso un tratto di pelle che prima non c’era ad unirle. Sarà solo il primo di una serie di mutamenti del suo corpo mentre comincia parallela...