Dopo circa 50 minuti, Borat e il suo socio Azamat Bagatov sono protagonisti di una scena incredibile. Nasce praticamente dal nulla, prosegue in maniera delirante e, quando sembra essere finita, è in grado di sorprendere e migliorare. E’ il momento più alto (se così si può dire, visto che la sequenza non è proprio raffinatissima) della pellicola, con gli elementi che rendono la comicità veramente tale: sorpresa e ritmo.

D’altronde, i momenti esilaranti sono veramente tanti e citarli, oltre a rovinare la sorpresa, significherebbe redigere una lista della spesa infinita. Quello che funziona è ovviamente Sacha Baron Cohen (in arte Ali G e ovviamente Borat, due personaggi che dimostrano quanto possa essere trasformista questo attore), che diverte soprattutto per l’ingenuità che mette in mostra e che gli permette di far credere alle sue vittime di essere veramente così. La sua interpretazione è fantastica...