Quel bravo ragazzo
di Enrico Lando
17 novembre 2016
Luigi Luciano è Herbert Ballerina. Lo era negli sketch, nelle serie tv e nel film di Maccio Capatonda; lo è ancora adesso nel primo lungometraggio di cui è protagonista (e cosceneggiatore). È Herbert Ballerina nel senso che il suo nome d’arte è un personaggio al di là delle singole incarnazioni. Più ancora di Checco Zalone o di Pieraccioni (che di film in film fanno slittare leggermente i loro personaggi tra vittima e carnefice, spaziando da arrembanti a l’ignavi), Herbert Ballerina è un metapersonaggio che diventa Franceschiello Fernandello come L’Uomo che Usciva la Gente, un passante di professione o tutto quello di cui c’è bisogno, pur rimanendo se stesso. Qui è Leone ma poco cambia se non il mondo che gli sta intorno, non più l’infame città tipica di molte produzioni Capatonda, quanto un placido paesino di provincia come comanda la commedia italiana degli ultimi anni.
Tutto ciò in Herbert Ballerina invece che essere un limite è una grandezza, e proprio Quel Bravo Ragazzo l...
In un film avviato placidamente verso i consueti lidi del dimenticabile come Quel Bravo Ragazzo, a sorpresa Herbert Ballerina regala sprazzi di genialità comica
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