Bright
di David Ayer
22 dicembre 2017
Rispetto a Suicide Squad (il precedente film diretto da David Ayer) Bright suona molto più nelle corde del suo regista: una storia di poliziotti e quartieri malfamati, di un oggetto che vogliono tutte le gang e per i quali i poliziotti sono pronti a uccidere, di razzismo e metropoli sporca e piovosa in cui bene e male sono molto confusi, anche se non dovrebbero.
Rispetto a Chronicle (il film più noto tra quelli scritti da Max Landis) si basa sulla medesima idea di adattare il succo di qualcosa di già visto ad un contesto ed una trama diverse (lì erano le dinamiche da Akira, qui è il fantastico come metafora del razzismo di District 9).
Rispetto a Chronicle (il film più noto tra quelli scritti da Max Landis) si basa sulla medesima idea di adattare il succo di qualcosa di già visto ad un contesto ed una trama diverse (lì erano le dinamiche da Akira, qui è il fantastico come metafora del razzismo di District 9).
Siamo nella Los Angeles di oggi ma non del nostro mondo, bensì uno in cui orchi, fate, elfi, nani e la magia sono reali e lo sono sempre stati. Se il fantasy fosse stato davvero il nostro medioevo, come sarebbe la nostra società attuale? Non troppo diversa. Gli orchi sono gli afroamericani, ghettizzati, odiati, accusati di essere violenti, criminali e am...
Il fantasy nel mondo di oggi. Ancora di più: il fantasy nel poliziesco di David Ayer. Bright fonda una mitologia (quasi) originale ma non gli dà personalità
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