La parte migliore del cinema dei Vanzina è che ogni scusa è buona per fare un film, non serve uno spunto particolare, basta intavolare situazioni e applicare il proprio stile, perchè il cinema non è soggetto ma sceneggiatura.

Stavolta lo spunto è il concetto di "un giorno nella vita di 7 personaggi", storie separate di vite separate con in comune nulla se non la consueta idea di cogliere lo zeitgeist nazionale (con rigorosa divisione per zone del paese) e la timidissima velleità di critica sociale fatta da in alto a destra. Il tartassato dall'ondata di controlli fiscali, il nobile decaduto anch'egli picchiato dal governo Monti, il tifoso scaramantico, il politico che per non essere indagato deve racimolare voti sufficienti, il fedifrago con escort e la donna-manager.

Paradossalmente questo delle molte storie slegate, raccontate in poco tempo è il format che calza meglio il cinema esteticamente garbato e sottilmente vo...