Le coordinate sono quelle che conosciamo bene, quelle che il cinema d’autore predilige e in cui negli ultimi anni sembra trovare le storie più interessanti: periferia, ragazzi, un futuro che sembra non esistere, lavoretti, nessuna idea di stabilità, ostilità di tutte le istituzioni (e ostilità dei personaggi in risposta), sentimenti che cercano di farsi strada. Stefano fa il custode del parcheggio di un supermercato, controlla che gli zingari del campo adiacente non creino problemi (e ne creano!), guadagna così un po’ di soldi per evitare che i genitori (nullafacenti) vengano sfrattati; Agnese è stata cresciuta dalla madre come una fervente cattolica, piena di dogmi e lontana dal sesso in un modo che non sarà più possibile dopo aver conosciuto Stefano. Il loro incontro avviene tutto di corsa all’inizio quando lui insegue lei che ha rubato un cellulare (la madre le ha sequestrato il precedente) ma poi non ha il coraggio di fare niente altro e la lascia andare.

L’esordio di Rober...